Le invasioni barbariche, senza Bignardi, sarebbero fantastiche

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Le invasioni barbariche è certamente un bel programma, che va in onda su una rete come La7 che offre sempre più intrattenimento di qualità: Markette, Otto e mezzo, Anni luce, Atlantide, L'Infedele, a volte Stargate, e tanti altri che non elenco.

Eppure credo che Le Invasioni funzionerebbero meglio senza Daria Bignardi alla conduzione. Sia ben  chiaro, Daria è una professionista doc, una giornalista che il giorno dopo la fine del Grande Fratello si è redenta abbracciando il culto della tv "alternativa", impegnata, culturalmente un po' più pregna, ma dovrebbe limitarsi a fare l'autrice de Le Invasioni, lasciando la conduzione a qualcun altro.
Mi spiego meglio. Le interviste – punto forte del programma – sono sicuramente valide, le domande incalzanti e ben studiate seguono una sequenzialità interessante, affrontando argomenti intelligenti, a volte scottanti, che raramente risultano banali.

Eppure quando le domande escono dalla bocca della Bignardi perdono il proprio reale valore, la propria potenzialità.
Forse Daria è troppo timida, forse è incapace di affrontare con fermezza un faccia a faccia, comunque sia il risultato è che quelle domande potrebbero essere molto più "scomode".
Ricordate le interviste di Luttazzi in Satyricon? Bene, allora capirete che cosa intendo.