Le Iene e il prete suicida: la Tv italiana è diventata un Tribunale iraniano?

Le Iene, Striscia la notizia, addirittura Report, condannano spesso le persone senza offrire loro il diritto alla difesa.

La Sacra Inquisizione è un pilastro della drammaturgia televisiva.

L’euforia giustizialista di esperti e pubblico nutre anche i talent come X Factor, Amici o i reality come Grande Fratello e Isola dei famosi.

E’ un arbitrio che accende i format strutturati, autoconclusivi.

Riguarda poco invece la comunicazione permeabile dei talk show e le formule ibride ,come Annozero, su cui piovono accuse spesso strumentali: perchè il giornalismo d’inchiesta può essere fazioso, purchè trasparente.

Il Gioco del Tribunale televisivo sfrutta l’indole farisaica degli abitanti di Tangentopoli, portati a condannare gli altri ed assolvere sé stessi.

Ogni tanto, lo show dell’inchiesta persecutoria, del giudizio inappellabile, provoca qualche vittima.

La puntata odierna di Tv Talk solleva un caso tragico.

Riguarda un prete omosessuale, suicidatosi dopo essere stato messo alla pubblica gogna da un servizio de Le Iene per aver molestato un ragazzo.

Il giovane, va precisato, aveva pure raggiunto la maggiore età sessuale, che avesse 17 o 18 anni.

Il video del servizio, in alto, è in effetti sconcertante e suscita indignazione, perchè in ogni caso il prete usa una persona vulnerabile.

Domanda però il conduttore, Massimo Bernardini: che diritto ha la tv di punire senza appello un uomo scavalcando chi ha il compito istituzionale di indagare su comportamenti immorali e illeciti?

Il critico Walter Siti indica un ulteriore sopruso compiuto dal Tribunale mediatico: il rischio di essere forte con i deboli e lecchino coi potenti.

Una possibilità spesso divenuta certezza…
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Scritto da Style24.it Unit

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