L’appello di Blogosfere ha avuto seguito: i Documentari approdano in Rai

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Lo scorso giugno, Format aveva aderito all'appello lanciato dal regista Giulio Berruti, che cura in questo circuito il corso on line per registi di corti ciackcorto.

blogosfere.it, per "convincere la Rai a dedicare uno spazio e soldi allo sviluppo della documentaristica e del cortometraggio italiano".

Rilancio dunque con piacere la notizia che il neo ministro Gentiloni ha comunicato che il documentario troverà spazio nei palinsesti della Rai.

Lo ha promesso in occasione dell'apertura degli Stati generali del Documentario, che si chiudono oggi a Bologna.

Ecco il lancio dell'agenzia 9 Colonne.

"L'associazione di categoria dei documentaristi Doc/it, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e il Comune di Bologna, in occasione dell'apertura degli stati generali del documentario di Bologna, è tornata a denunciare l'assenza del genere documentario nei palinsesti dei network nazionali.

Il ministero delle Comunicazioni, attraverso una nota del ministro Paolo Gentiloni ha confermato l'impegno a prendere in considerazione il documentario, come elemento di crescita qualitativa dell'industria audiovisiva e, in quanto tale, inserirlo nel nuovo contratto di servizio tra ministero e concessionaria televisiva della Rai".

La creazione di una apposita struttura Rai dedicata al Documentario è stata ipotizzata dal direttore di Rai tre Ruffini.

"A raccogliere le istanze dei documentaristi, era presente il direttore di Rai 3 Paolo Ruffini.

Proprio la terza rete è quella che, nel panorama pubblico, si adopera maggiormente per il sostegno alle produzioni documentarie, come constatato dallo stesso Ruffini. Il direttore di Rai Tre ha denunciato la mancanza di un approccio sistematico al genere da parte della Rai, individuando un possibile percorso correttivo, che passa attraverso una maggiore autonomia (anche finanziaria) delle reti e la creazione di un'unica struttura aziendale dedicata ai documentari o, ancora, attraverso la possibilità da parte di autori e produttori di accedere regolarmente al materiale d'archivio della Rai, oggi gestito dalle Teche ma commercializzato da Rai Trade secondo modalità non formalizzate".


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