Grandi manovre al Teatro alla Scala
Doveva arrivare nel 2015, ma l’austriaco Alexander Pereira, dal 2012 a capo del Festival di Salisburgo e in precedenza direttore dell’Opera di Zurigo, è stato chiamato a prestare i propri servigi milanesi con un anno di anticipo.
Al termine di una lunga riunione del Cda della Fondazione Scala, presieduta dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia, è stato ufficialmente confermato che Pereira comincerà a lavorare proprio dal mese di settembre dell’anno prossimo. Il 1 ottobre 2014 l’attuale sovraintendente Stephane Lissner lascerà la sua sedia al successore, avendo accettato l’analogo incarico che lo vedrà guidare l’Opera di Parigi.
La richiesta di stringere i tempi del passaggio di consegne, spiega Lissner, è avvenuta nella piena comunanza di intenti delle parti in gioco.
“Abbiamo fatto insieme la domanda di anticipare di un anno. Io andrò via il 1 ottobre dell’anno prossimo, e Alexander comincerà quello stesso giorno. Il cda ha accettato la nostra richiesta“.
La motivazione principale dietro questa mossa è, naturalmente, l’avvicinarsi dello spauracchio dell’Expo, opportunità da non perdere ma anche banco di prova e ultima spiaggia per un’istituzione che sta risentendo della crisi economica come avviene negli altri settori.
Lo confermano le parole di Pisapia: “Questa era un’ipotesi già auspicata dal Cda in passato, anche per arrivare al 2015 con un sovrintendente che già da almeno un anno è in una situazione di perfetta conoscenza della Scala.”
I due personaggi in realtà già da qualche tempo hanno iniziato a interfacciarsi in un dialogo continuo, per cui la conoscenza di Pereira delle logiche interne del più importante teatro milanese sarà completa ben prima della data auspicata.
L’arrivo dell’austriaco significa anche un importante risparmio economico per la città: il compenso dell’erede di Lissner sarà infatti inferiore almeno del 25% rispetto a quello del predecessore.
Pisapia è intervenuto poi anche per rassicurare gli animi riguardo a una questione scottante, ovvero la legittimità del Consiglio di amministrazione del Teatro Alla Scala. Nonostante la sentenza del Tar confermata dal Consiglio di Stato avesse annullato il regolamento sull’autonomia di gestione dell’ente, la diretta approvazione dello stato di cose da parte delle cariche politiche sarebbe sufficiente per tirare un sospiro di sollievo:
“Abbiamo una presa di posizione ufficiale e formale del ministro che ha confermato che il Consiglio di Amministrazione della Scala ha piena legittimità sia rispetto alle decisioni prese in passato che in quelle future.
Per noi è una rassicurazione sulla piena funzionalità del consiglio di amministrazione. E a chi auspicava il commissariamento della Scala dico: non lo vuole la città e non lo vuole il Paese“.
Per concludere, un piccolo cenno di patriottismo arriva da Pereira, il quale ha assicurato che il prossimo direttore musicale del Teatro sarà un italiano.
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