La più bella del mondo: Benigni spiega la Costituzione

Roberto Benigni spiega la Costituzione italiana in diretta su Rai uno: La più bella del mondo! Tra divulgazione d’autore e satira, ogni tanto torna la grande televisione

Roberto Benigni torna in pompa magna su Rai uno e chiaramente non può mancare di approfittare del ritorno di Silvio Berlusconi, vera manna dal cielo per i comici e i satirici di tutto l’orbe terracqueo. Le battute sono sempre fulminanti: ci sono due brutte notizie, una è la fine del mondo imminente e uno ci si può abituare, l’altra davvero terribile è invece la sesta discesa in campo del Cavaliere. O ancora: non siamo noi che ce l’abbiamo con Silvio, ché ne parliamo sempre, ormai è chiaro che è lui che ce l’ha con noi. In mezz’ora smonta tutto l’effetto propagandistico pazientemente cucito da D’Urso e company (l’Unto è in contemporanea su Rete 4 da Del Debbio e oggi farà un’apparizione da Vespa).

Ma poi, dopo il racconto paradossale di com’era la politica medievale – tra corrotti in parlamento, signori di Mediolanum dediti alle orge e barbari che si vantavano di avercelo duro – Benigni passa al vero motivo per cui si trova su Rai uno, quello di leggere e commentare la Costituzione italiana e i suoi principi fondamentali, e non tradisce le attese.

Ormai è un fantastico divulgatore, spiega il senso della sovranità popolare che si esercita nelle forme e nei limiti della legge ricorrendo all’immagine di Ulisse che si fa legare per resistere al canto delle sirene – paragonato agli eterni richiami del populismo e dell’autoritarismo; spiega il dovere alla solidarietà sociale come il tentativo di sancire per legge un sentimento; paragona l’articolo tre sull’eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge a Imagine di John Lennon (“dovrebbe pagare i diritti d’autore a De Gasperi”) e spiega come i Costituenti, nella loro modernissima invocazione alla tutela del paesaggio e della cultura, ci abbiano segnato la strada di uscita dalla crisi.

Poi certo, ogni tanto può venire la nostalgia per il vecchio Benigni, il toscanaccio cattivo e fuori dalle righe che stravolge le regole del televisivamente corretto, il satirico velenoso e mordace che non risparmia nessuno, e viene da chiedersi se lo rivedremo mai in uno spettacolo di pura satira come ai tempi dello strepitoso Tutto Benigni. Ma per ora il nostro fa il padre della patria, e va benissimo così: avercene di questa televisione!

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Scritto da Style24.it Unit

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