Argomenti trattati
La settantaduesima edizione del Festival di Venezia si è conclusa con un momento di profonda commozione, dedicato a uno dei più grandi iconi della moda, Giorgio Armani.
La sua scomparsa, avvenuta il 4 settembre 2025, ha lasciato un vuoto nel cuore di molti. Il festival ha saputo onorare la sua memoria in modo toccante e significativo. La serata è iniziata con un tributo che ha unito tutti i presenti in un abbraccio simbolico, sottolineando l’importanza del suo contributo non solo alla moda, ma alla cultura in generale.
La cerimonia ha preso il via con le parole della conduttrice Emanuela Fanelli, che ha introdotto il Premio degli spettatori Armani Beauty.
Il semplice pronunciare del nome Armani ha scatenato un applauso scrosciante da parte del pubblico, testimoniando l’affetto e il rispetto che circondano la figura del designer. La Fanelli, con la sua maestria, è riuscita a muoversi tra il ricordo serio e i momenti di leggerezza, creando un’atmosfera di celebrazione e rispetto. Sul grande schermo, un’immagine in bianco e nero di Armani al suo arrivo a Venezia ha catturato l’attenzione, evocando ricordi di un’epoca in cui la sua presenza era sinonimo di eleganza e innovazione.
Nel suo omaggio, Emanuela ha descritto Armani come un “orgoglio italiano”, un maestro di arte e bellezza, un visionario che ha saputo unire moda e cinema in un legame indissolubile. Questo legame ha trovato la sua espressione non solo nelle sue creazioni, ma anche nel suo sostegno costante al Festival del Cinema di Venezia, un incontro tra arte e moda che ha segnato la storia di entrambi.
La serata ha anche visto la partecipazione di Carlo Ratti, curatore della Biennale Architettura 2025, che ha condiviso con il pubblico il vincitore del premio a lui dedicato. Il film “Calle Malaga” di Maryam Touzani ha conquistato il prestigioso riconoscimento, portando sul palco una regista e attrice marocchina che ha saputo emozionare con il suo discorso. La Touzani ha parlato della sua pellicola come di un atto di resistenza contro la perdita, un tema che ha colpito profondamente tutti i presenti.
Con grande sensibilità, ha utilizzato il suo tempo sul palco per lanciare un messaggio potente riguardo alla situazione in Gaza, ricordando a tutti l’importanza di non dimenticare le sofferenze di chi vive in conflitto. Le sue parole hanno risuonato nell’auditorium, richiamando l’attenzione su un tema di rilevanza globale e invitando il pubblico a riflettere sull’umanità condivisa.
La serata si è conclusa con un forte senso di unità e gratitudine, mentre il mondo della moda e del cinema si univa per celebrare la vita e l’eredità di Giorgio Armani.
È evidente che la sua influenza si estende oltre il suo lavoro; ha ispirato generazioni di designer e artisti, lasciando un’impronta indelebile nel cuore di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo. Questo tributo al Festival di Venezia non è solo un addio, ma una celebrazione della sua straordinaria vita e della sua capacità di toccare le vite degli altri attraverso l’arte.