Kim Kardashian accusata del furto di una statua in Italia: “Mai ricevuto”

Kim Kardashian accusata del furto di una statua in Italia: il suo portavoce sostiene che la star non ha mai ricevuto l'opera d'arte.

Kim Kardashian è finita al centro di una bufera non indifferente. La star è stata accusata del furto di una statua italiana, risalente al I/II secolo d.C. Al momento le indagini sono ancora in corso, ma il portavoce della donna ha già fatto sapere che la sua ‘assistita’ è estranea ai fatti. 

Kim Kardashian e il mistero della statua in Italia

Lo Stato Italiano ha aperto un’indagine volta a scoprire come mai una statua trafugata in Italia sia finita nelle mani di Kim Kardashian. Nei documenti di importazione, il pezzo d’arte viene definito come “Frammento dell’Atena Samia di Mirone, Calcare, Romana, primo-secondo secolo d.C.“. Si tratta, quindi, di un’antica scultura romana che è stata trovata nel bel Paese e rubata nel 2016. Il reperto archeologico sembra essere arrivato al porto di Los Angeles con documenti ‘regolari’ su cui appare proprio il nome della Kardashian.

Kim Kardashian e la statua in Italia: a chi appartiene?

Stando ai documenti del tribunale esaminati dall’agenzia di stampa Afp, Kim Kardashian sarebbe l’importatrice della statua. Sembra che un famoso mercante d’arte sia stato incaricato di dare alcuni tocchi finali ad una villa della star americana e che sarebbe stato proprio lui a far arrivare in America il reperto archeologico. Nelle indagini, ovviamente, sono coinvolti anche i Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale e un archeologo del ministero. La statua era stata “saccheggiata, contrabbandata e illegalmente esportata dall’Italia“, quindi la domanda sorge spontanea: come si difende Kardashian?

Kim Kardashian e la statua in Italia: le parole della star

Kim ha affidato la sua difesa ad un portavoce, che ha definito le notizie apparse sui giornali americani come “non accurate“. L’uomo ha dichiarato: 

“Kim Kardashian non ha mai acquistato questo pezzo d’arte. Abbiamo preso visione dei documenti dove figurano il suo nome cognome. Riteniamo che potrebbe essere stato acquistato utilizzando il suo nome senza la sua autorizzazione e poiché non è mai stato ricevuto, non era a conoscenza della transazione. Incoraggiamo un’indagine e speriamo che la statua venga restituita ai legittimi proprietari“. 

Insomma, sembra che si tratta di un grande qui pro quo. 

Scritto da Fabrizia Volponi

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