Ken umano si pente per la rimozione delle costole

Fabrizia Volponi

Fabrizia Volponi nata ad Ascoli Piceno nel 1985. Laureata in "Scienze Storiche" e in "Scienze Religiose", sono da sempre appassionata di lettura e di scrittura. Divoro libri e li recensisco sul mio Blog Libri: medicina per il cuore e per la mente. Lasciatemi in una libreria, possibilmente piccolina e vintage, e sono la donna più contenta del mondo.

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Rodrigo Alves, conosciuto come il Ken umano, è famoso per essersi sottoposto a diversi interventi chirurgici con un solo scopo: somigliare al famoso compagno di Barbie.

Dopo essersi fatto togliere ben quattro costole, sembra però che si sia pentito. Questa sua continua ricerca della perfezione, se tale può essere definita la sua voglia di essere come una bambola di plastica, lo ha portato ora a duri bilanci con cui dovrà fare i conti per tutta la vita.

Ken umano o disumano?

Il Ken umano ha soltanto trentaquattro anni, ma ha ben sessanta interventi di chirurgia estetica alle spalle.

Questo ultimo intervento, la rimozione di ben quattro costole, non è stato semplice da affrontare. Non tanto l’intervento in sé, costato 28 mila dollari, ma il post operatorio. Infatti, Rodrigo Alves, ha dovuto indossare un corsetto per diverse settimane.

Poco dopo l’intervento, ospite da Barbara D’Urso, Rodrigo dichiara che l’intervento è stato duro, che i dolori post operazione sono stati difficili da sopportare, ma che con forza è riuscito ad andare avanti. Solo a gennaio dichiarava di non essere affatto pentito, ma oggi cosa succede? Sembra infatti che i dolori sono tuttora presenti, ma quello che più distrugge Ken è il fatto che la sua mente non accetta questo ultimo lavoro su di sé.

Il problema non è la rimozione delle costole, ma il fatto che senza indossare il corsetto, i risultati non si vedono e dichiara: “Quando lo indosso ho solo un aspetto più piccolo, ma non appena lo tolgo torno esattamente come prima”.

Oltretutto il suo corpo ne avrà segni a vita: “L’intervento mi ha lasciato due cicatrici molto evidenti sulla schiena e in più non mi sento affatto più piccolo di prima”.

Per fortuna il chirurgo, nel momento della richiesta dell’intervento non acconsentì al suo desiderio di togliere sei costole, altrimenti ora anche le cicatrici sarebbero state molte di più. Il problema di Rodrigo adesso è che, con la bella stagione alle porte, non potrà indossare il corsetto perché questo lo fa sudare, ma allo stesso tempo non se la sente di mostrarsi così com’è, o meglio com’è diventato.

Infatti, per coprire le cicatrici, indossa una camicia, mentre viene fotografato a South Beach, a Miami.

Nonostante le sue paure, sfoggia comunque i suoi pettorali da 22 mila dollari e passeggia per le spiagge dove non passa certamente inosservato. Confidandosi a MailOnline ha dichiarato: “Ho una protuberanza su un lato e non so cosa sia. Devo scoprirlo. Potrebbe essere un pezzo di cartilagine fluttuante”. La mia domanda ora è questa: Si può arrivare a questo pur di avere un corpo perfetto? Ma poi: chi e cosa stabilisce la perfezione? Riflettiamo ragazzi, perché niente è come sembra.

Il pentimento di Ken

Rodrigo si dichiara, finalmente aggiungerei io, pentito: “Non consiglio a nessuno di sottoporsi a questo intervento chirurgico. È rischioso, può essere pericoloso e i risultati vengono mostrati solo quando si indossa un corsetto”. Più che pentito mi sembra non soddisfatto, ma almeno è già un passo avanti. Spendere più di 500 mila sterline in chirurgia estetica nel tentativo di far coincidere un corpo nato sano con una mente distorta, non mi sembra un bel traguardo, ma almeno Ken ha dichiarato che da questo momento in poi ricorrerà alla chirurgia solo per lavori di manutenzione su interventi fatti in precedenza.

Considerando le 60 operazioni, anche questo sembra un bel passo avanti.