Nuovi attacchi al canadese più famoso e amato del mondo
Era da circa un paio di settimane che non vi parlavo di Justin Bieber (sono andato a controllare in archivio perché in effetti non ci credevo), e obiettivamente ammetto di averne sentito la mancanza.
Avevamo lasciato l’idolo delle ragazzine, una delle figure chiavi per comprendere lo stato della musica pop contemporanea, alle prese con degli hacker che erano riusciti a penetrare nel suo account Twitter nonché con l’assalto di un fan che durante un concerto aveva tentato di abbracciarlo (o di strangolarlo, non è ben chiaro).
Il nostro è però tornato alla carica sollevando polemiche a non finire come è solito fare, una delle caratteristiche del suo successo.
Il cantante canadese è stato infatti tra i protagonisti dei Billboard Music Awards 2013, i premi della musica assegnati dalla rivista Billboard, comparabili per importanza ai più famosi Grammy.
L’artista si è portato a casa ben tre riconoscimenti, ovvero il Milestone Award, il Male Artist of the Year e il Social Artist of the Year, con una buona performance quindi, inferiore solo a quella della rivale Taylor Swift, che ha conquistato otto trofei, tra cui l’ambito Artist of the Year.
Nonostante ciò, però, il musicista è stato accolto da fischi laceranti quando è salito sul palco a ritirare quanto gli spettava. Sorpreso e mortificato, ma non disposto a farsi umiliare da qualche malevole invidioso, Bieber ha sfidato i suoi critici appoggiando platealmente una mano sul cavallo e, dopo una lunga pausa, pronunciando un discorso che non lascia dubbi sui suoi propositi futuri:
“Ho 19 anni e penso di star facendo un buon lavoro.
Voglio solo dire che bisognerebbe lasciar parlare la musica. Ciò che importa è l’impegno che ci si mette e lo sforzo che sto facendo. Questo non è uno scherzo, sono un artista e come tale dovrei essere preso sul serio“.
Un’indiretta risposta è arrivata dall’ormai piuttosto âgé rocker Jon Bon Jovi, che in un’intervista al London Evening Standard ha stigmatizzato la brutta abitudine di Justin di presentarsi in ritardo ai concerti (a Londra, per esempio, sono state due le ore di attesa per i fan):
“Ogni generazione ha visto personaggi del genere, nulla di nuovo.
Ma continuando così rischiano di apparire offensivi nei confronti del pubblico, che ha lavorato duro per guadagnarsi i soldi del biglietto. Una volta va bene, ma se succede spesso ti devi vergognare!”
Foto: Getty Images