30 anni fa ci lasciava un mito della comicità americana, John Belushi.
Oggi lo ricordiamo, grazie alle parole di chi ha lavorato con lui nei film che lo hanno reso celebre
30 anni fa moriva John Belushi, uno dei talenti comici più amati di sempre. Figlio di emigranti albanesi, John si fece notare fin dal suo esordio al Saturday Night Live, al quale partecipavano anche altri giganti della risata quali Bill Murray, Dan Aykroyd e Chevy Chase.
Da lì una carriera rapidissima e sfolgorante, prima con il ruolo di John Bluto Blutarsky in Animal House e poi con quello di Joliet Jake Blues, uno dei due fratelli di The Blues Brothers.
Amava dire delle sue interpretazioni e del suo tipo di comicità demenziale, molto vicina alle esigenze del pubblico e priva di intellettualismi:
“I miei personaggi dicono che va bene essere incasinati. La gente non deve necessariamente essere perfetta. Non deve essere intelligentissima. Non deve seguire le regole. Può divertirsi. La maggior parte dei film di oggi fa sentire la gente inadeguata. Io no”
John Landis, il regista dei leggendari film Animal House e The Blues Brothers, ha così voluto commentare tutte le voci attorno alla morte misteriosa di Belushi – quello dell’incredulità del susseguente complottismo è uno dei fenomeni che più comunemente si sviluppano dopo la prematura dipartita di una celebrità molto amata:
“Per me era un grande amico, uno di famiglia, una persona a cui ero profondamente legato sia a livello umano che professionale.
Parlando di lui è inutile usare mezzi termini: come attore era un fantastico, brillante, simpatico e imprevedibile. Un talento straordinario e irripetibile. La sua scomparsa è stata un vero shock per me e per quanti lo amavano. Però il fatto è che John tirava troppo di cocaina ed esagerava con l’alcol, e queste dipendenze uccidono senza pietà. I giri di parole, le ipocrisie, sono inutili: John era un tossicodipendente, e come tale assolutamente impossibile da aiutare.
Non perchè fosse lui, ma perchè chiunque soffra di dipendenza, di qualunque tipo essa sia, deve volerne uscire e farcela da solo. In quei casi non contano gli sforzi degli altri, di chi ti sta vicino: devi trovare la forza esclusivamente dentro di te. Lui non la trovò, punto, fine della storia. Tutte le chiacchiere sulla sua morte, i misteri e i dubbi, per me non esistono. Certo, poi la gente è sempre pronta a credere a qualsiasi cosa, basta dirgliela.
Ma io no, francamente“.
LINK UTILI
John Belushi immortale: il ricordo di Pellicole Rovinate a 30 anni dalla sua morte
John Belushi anniversario morte: la star rivive al Saturday Night su Studio Universal