Irsutismo: cos'è e come si combatte

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Che cos’è l’irsutismo? Come si combatte questo antiestetico problema? Vediamo di dare una risposta a tutte queste domande.

Cos’è irsutismo
L’irsutismo è un antiestetico problema che affligge il genere femminile, caratterizzato dalla comparsa di peli in zone in cui non dovrebbero esserci. In questi casi, infatti, i peli possono comparire in zone in cui la donna non dovrebbe avere peli, come il torace, la schiena o il volto. Generalmente è necessario fare una distinzione: se i peli appaiono, invece, in zone in cui già per natura fanno la loro comparsa (come braccia o gambe), in questo caso non si parla più di irsutismo, bensì di ipertricosi.

Cause e diagnosi
All’origine del problema, quasi sempre il discorso è ormonale. Particolari squilibri ormonali possono favorire l’insorgenza del problema. Generalmente, questo si divide in ovarico (caratterizzato dal 95% dei casi), surrenalico (solo il 3% dei casi), iatrogeno (1-2% dei casi), e idiopatico, ovvero che appare senza forma apparente. Può essere riconducibile a malattie endocrine a carico del surrene. Questi, infatti, nella donna, sono i principali produttori di testosterone, un ormone maschile.

L’irsutismo surrenalico o quello ovarico, in genere è causato da un’eccessiva formazione di testosterone, nelle forme idiopatiche, invece, è possibile una sensibilità agli androgeni che potrebbero portare a questo particolare problema. Esistono, inoltre, alcuni farmaci che portano irsutismo, come l’assunzione di ormoni androgeni, steroidi anabolizzanti e anche corticosteroidi. La sindrome dell’ovaio policistico, che affligge spesso le donne, può portare a forme di irsutismo: in questi casi, spesso all’origine vi è uno squilibrio di tipo ormonale, che si può curare anche grazie alla prescrizione della pillola anticoncezionale.

La diagnosi, in genere, viene fatta da un medico generico o, meglio ancora, da un ginecologo se all’origine vi sono squilibri legati al ciclo mestruale. Si valutano, infatti, quantità e densità di peli nelle zone del corpo, dando un punteggio da 1 a 4 che va da un livello minimo di irsutismo a uno massimo. Per poter parlare di questo problema, il punteggio dev’essere superiore ad otto. Questo test è chiamato di Ferriman-Gallwey.

Irsutismo e testosterone
Eccessivi livelli di testosterone nella donna possono portare ad irsutismo. Dobbiamo considerare che esistono dei casi in cui tale problema è legato a livelli fisiologici di testosterone. Esistono, infatti, casi in cui la concentrazione del testosterone può essere addirittura da cinque a venti volte superiore alla norma. Inoltre, dobbiamo considerare che spesso questa malattia risulta essere aggravata da altri fattori, che predispongono così all’irsutismo, come i bassi livelli di SHBG oppure il calo degli estrogeni, assieme all’aumento del numero dei recettori per gli androgeni.

Dieta e irsutismo
E’ possibile controllare l’irsutismo attraverso la dieta? Abitudini alimentari sane ed un aumento dell’attività fisica non possono che fare bene. In realtà, però, la sola dieta potrebbe non bastare. Da considerare, però, che la riduzione della secrezione d’insulina è sicuramente benevola nella gravità dell’irsutismo. Troppi carboidrati, ad esempio, possono aumentare i livelli di insulina, andando a peggiorare il quadro dell’irsutismo. Ma ciò non basta per demonizzare i carboidrati ed eliminarli dalla nostra tavola.

Un’alimentazione ricca di fibre è sicuramente importante, per diminuire la produzione di androgeni. Sempre per questa ragione, l’esercizio fisico abbinato alla dieta è fondamentale, in quanto permette di ridurre l’insulina prodotta dal nostro corpo, che abbiamo visto essere particolarmente problematica se in eccesso nel nostro corpo.
Trattamenti estetici Spesso, per eliminare la presenza di peli, le persone affette da irsutismo si recano nei centri estetici per varie depilazioni. Ciò può essere utile, ma se non si elimina la causa che provoca l’irsutismo, questi peli ricresceranno con frequenza.

E’ possibile, però, migliorare e, quindi, diminuire la presenza di peli sul nostro corpo attraverso la rimozione definitiva del pelo. Si parla, in questi casi, di diatermia ad onde corte o di elettrolisi galvanica. Oltre il 90% delle donne che si sono sottoposte a questo trattamento ha migliorato il suo aspetto. Dobbiamo, però, tenere presente che questo trattamento può essere fatto solo dopo due o tre mesi di terapia ormonale e, quindi, di cure.

Dobbiamo, quindi, prima bloccare o ridurre l’eccesso di produzione di androgeni attraverso appositi farmaci, come vedremo successivamente. In cosa consistono, però, questi trattamenti estetici? Il primo, l’elettrolisi, non fa altro che favorire la produzione di idrossido di sodio, che distrugge il follicolo pilifero attraverso l’azione di corrente elettrica. La diatermia è molto simile, ma usa corrente elettrica alternata e non continua. Spesso, la diatermia si fa con infiltrazioni locali di anestetici, come la lidocaina.

Terapia farmacologica
Passiamo, infine, alla terapia farmacologica per rimediare a questo disturbo. Dobbiamo tenere presente che i farmaci devono essere sempre prescritti dal medico, in quanto tali medicine non fanno parte di farmaci da banco, ma con prescrizione. Spesso, alla terapia medica vengono associate chirurgia o trattamenti estetici. Gli irsutismi dovuti a tumori si curano con chemioterapia, spesso associata all’uso di cortisone e, nel caso, a farmaci anti-androgeni come l’aldactone e il ciproterone acetato.

Quest’ultimo, spesso, viene associato da un estrogeno, come il 17-beta-estraidolo o l’etinilestradiolo. In pratica, spesso le forme di irsutismo sono collegate ad assenza di ovulazione: per questo motivo, è necessario cercare di stimolare l’avvenuta della stessa, specialmente nella donna che vuole un figlio. L’uso dell’elettrocoagulazione per ridurre i pelli può comunque accelerare il successo della terapia, anche se abbiamo visto che questa, da sola, non basta, in quando dobbiamo andare ad eliminare le cause che portano all’irsutismo.

Generalmente, spesso si prescrivono quelli che sono capaci di ridurre la produzione di androgeni. Il metodo più conosciuto è sicuramente la pillola anticoncezionale, oltre agli antiandrogeni veri e propri. Importante è anche l’utilizzo dei cortisonici o del ketoconazolo. Questi vanno ad inibire la formazione degli androgeni che sono prodotti o a livello delle ovaie, oppure a livello del surrene, come abbiamo già visto. Esistono, inoltre, anche farmaci locali, come l’eflornitina, che inibisce la formazione di peli: si applica in genere sotto forma di crema, in un trattamento che viene protratto per circa 4 mesi.

Altri farmaci sono lo spironolattone, che oltre ad essere un anti-androgeno è anche un diuretico, e il medrossiprogesterone acetato. Ogni farmaco deve essere usato per alcuni mesi, prima di affermare se è efficace oppure no.