Situazione di mercato dell’industria del gioco in Italia

Tag: consigli
Condividi

Aumentano gli utenti che giocano online, diminuisce il numero complessivo di giocatori che però spende mediamente di più. È quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Eurispes del 2023 sull’industria del gioco in Italia. Un fenomeno sociale che fa muovere miliardi di euro ogni anno, peraltro una “fetta” importante di introiti per lo Stato italiano.

Con riguardo alle diverse tipologie di giochi, i Gratta e vinci continuano a piacere molto, sia ai giocatori occasionali che sfidano la fortuna ogni tanto che ai più assidui. Bene anche Lotto e SuperEnalotto. In forte crescita i giochi sul web, come le piattaforme di scommesse e casinò online che permettono di giocare su dispositivi fissi e mobili.

Entrando nel dettaglio dei numeri, un italiano su cinque gioca regolarmente. Il Gratta e vinci, come anticipato, è il preferito, acquistato almeno una volta nel corso dell’anno dall’85% dei giocatori. Secondo gli ultimi dati pubblicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel 2022 gli introiti complessivi derivanti dai giochi sono stati pari a 14.617 milioni di euro, registrando un incremento del 16,8%, pari a +2.102 milioni di euro sull’anno precedente. Osservando l’ammontare derivante dalle imposte indirette, il gettito è stato pari a 13.802 milioni, in crescita del 18,3% sul 2021.

Da quanto visto finora, il gioco in Italia è in salute ma negli ultimi anni dalle sale fisiche si è spostato sempre più sul web. Basta fare un raffronto temporale sulla raccolta derivante dai circuiti su internet: nel 2022 ha toccato i 70,5 miliardi quando nel 2019 valeva 36,4 miliardi. Nel giro di un quadriennio, è quasi raddoppiata. Fra i motivi del boom dell’online, la crescita delle scommesse sportive sul web e dei casino online con tantissime tipologie di giochi che hanno conquistato gli italiani. Fra questi troviamo slot machine, roulette, blackjack, anche nella versione dal vivo. Piacciono perché basta disporre di un conto su una piattaforma autorizzata e un dispositivo, fisso o mobile, per giocare.

Fra i giochi che negli ultimi anni hanno perso parecchio appeal, troviamo invece le scommesse ippiche e le sale bingo.

Con riferimento ai dati per fasce d’età, emerge che dai 18 ai 44 anni si riscontrano le percentuali più elevate di chi non gioca, oltre il 75% secondo le ultime rilevazioni. Entrando però più nello specifico, si scopre che dai 25 ai 34 anni si trova però la quota più attiva, anche se rappresenta una minima parte (il 6,7% del totale). Gli over 45 anni continuano a preferire il gioco nelle sale fisiche, viceversa tra i 18 e i 24 anni si riscontra la quota più alta attiva nell’online (il 10,1%).

Infine uno sguardo alle aree geografiche. Le percentuali più elevate si rilevano nelle isole (il 26,1% gioca regolarmente), nelle altre zone d’Italia si mantengono più o meno equilibrate. In risalto un ultimo dato con riferimento al Centro del Paese: 7 su 100 giocano esclusivamente online, un valore molto superiore alla media nazionale.