In Italia non c’è libertà d’informazione: per saperlo dovremmo aspettare il nuovo spettacolo di Adriano Celentano?

Nel rapporto di quest'anno sulla libertà d'informazione nel mondo, Freedom House colloca l'Italia tra i paesi parzialmente liberi. Siamo l'unico caso in Occidente, dove la libertà di stampa è – ma visto il nostro esempio sarebbe più giusto usare il condizionale un dato scontato come l'aria che si respira. Per la cronaca il Belpaese si trova al settantottesimo posto, in compagnia di stati come la Turchia e l'Egitto.

Le motivazioni presentate dalla prestigiosa organizzazione americana che ha curato la valutazione, Freedom House appunto, sono chiare e ineccepibili. Nel nostro paese «la libertà di parola è stata limitata da nuove leggi, dai tribunali (tradotto: chi osa scrivere qualcosa di poco conformista viene immediatamente denunciato per diffamazione e magari condannato a pagare cifre astronomiche), dalle crescenti intimidazioni subite dai giornalisti da parte della criminalità organizzata (Roberto Saviano, ma non solo lui, vi dice qualcosa?) e a causa dell'eccessiva concentrazione della proprietà dei media». Cioè, traducendo ancora, a causa del fatto che il nostro presidente del Consiglio è proprietario delle tv private e deus ex machina delle reti pubbliche, tanto da decidere l'organigramma di queste ultime nella sua residenza privata, come hanno riportato recentemente i giornali e ha ammesso lo stesso Berlusconi.

Del resto la prova più convincente dell'attendibilità del giudizio dell'organizzazione statunitense sta nel fatto che qui in Italia nessuno parla di questi dati. Vengono diffusi quasi clandestinamente, in qualche articoletto pubblicato da pochi giornali, in qualche blog, in qualche forum on line. Per il resto censura assoluta, quando in un paese normale (diciamolo all'americana: free, cioè libero) una questione del genere sarebbe al centro del dibattito pubblico e scatenerebbe le vibrate proteste dell'opposizione e della società civile e i chiarimenti del governo.

Nel 2005, quando Freedom House diffuse dei dati simili sulla libertà di stampa nel nostro paese, il solo che ebbe la forza di diffondere la notizia in televisione fu Adriano Celentano con il suo memorabile Rockpolitik, nel silenzio assoluto e assordante di tutta l'informazione televisiva. Pare che il molleggiato debba tornare presto sul piccolo schermo con un nuovo programma: dovremmo aspettare lui perché al pubblico televisivo vengano presentati questi dati?

Scritto da Style24.it Unit

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