Impatto ambientale degli assorbenti: perché preferire la coppetta

Evelyn Novello

Nata a Milano nel 1995 e laureata in Comunicazione pubblica e d'impresa. Nel 2016 mi sono avvicinata al mondo del giornalismo e da quel momento non più smesso di scrivere.

Tag: donne
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Il rispetto per l’ambiente è un tema sempre più attuale, dalle proteste contro i cambiamenti climatici all’attenzione delle aziende nel ridurre l’utilizzo di plastica.

Se nel nostro piccolo ognuno di noi può fare la differenza, perché non passare alle alternative ecologiche anche in fatto di assorbenti? Quanto ci costano e quale impatto hanno sull’ambiente?

Impatto ambientale degli assorbenti

Il ciclo non è un lusso e la tampon tax resta ancora una realtà nonostante la proposta di Laura Boldrini per l’abbassamento dell’Iva al 5% sugli assorbenti. Facendo un rapido calcolo però gli assorbenti potrebbero non essere la soluzione ideale sia per il portafoglio che per l’ambiente.

Un assorbente impiega circa 500 anni a decomporsi e si stima che solo in Italia ogni anno siano prodotte 900mila tonnellate di rifiuti tra assorbenti, pannolini e pannoloni, circa il 2,5% del totale dei rifiuti prodotti. Anche il loro peso sulla spesa non è indifferente: se un pacco da dieci assorbenti costa all’incirca 3 euro, così come una confezione di salvaslip, una donna da un ciclo di media durata dovrà spendere circa 7 euro al mese.

Costo che arriva a una media di 84 euro all’anno per ogni donna. La cifra forse non è così onerosa ma esiste comunque un’alternativa più economica e a minor impatto ambientale: la coppetta mestruale.

Valida, comoda, igienica e anche molto consigliata dai ginecologi. La coppetta mestruale è la pratica alternativa ai classici assorbenti usa e getta. Dura in media 10 anni, una volta tolta si lava semplicemente e non produrrà rifiuti.

Contando che se un assorbente impiega 500 anni a decomporsi dobbiamo immaginare che buttandone uno oggi, questo sarà in circolazione nell’ambiente anche fino al 2520. Ma anche a livello di costi, la coppetta mestruale presenta parecchi vantaggi: la cifra che risparmierebbe ogni donna se usasse la coppetta fin dalla prima mestruazione è di circa 3600 euro. Il prezzo medio di una coppetta è di 20 euro e le case di produzione ne garantiscono l’utilizzo fino a 10 anni, un bel risparmio.

Anche se volessimo cambiarla con una maggior frequenza, magari ogni 5 anni, avremmo comunque risparmiato in quel lasso di tempo circa 400 euro di assorbenti usa e getta.

Nonostante i dubbi iniziali, 7 donne su 10 dopo aver provato la coppetta mestruale non la abbandonano più secondo uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet. In Italia purtroppo il suo uso stenta a decollare anche se si parla di coppette mestruali da anni e sono gli stessi medici a consigliarla.

Un vantaggio risiede proprio nel materiale che le compone: il silicone, un materiale che, a meno che non ci siano allergie specifiche, non provoca alcun effetto collaterale. Gli assorbenti usa e getta infatti creando un clima caldo e umido favoriscono la proliferazione di batteri e a volte reazioni spiacevoli a contatto con la pelle. Per la sua conformazione la coppetta darà anche una sicurezza maggiore durante la giornata: può essere utilizzata dalle 6 alle 8 ore consecutive, per chi ha un ciclo leggero anche tutto il giorno.