Gli inganni e le verità della chirurgia estetica
Ritorna al cinema Pappi Corsicato, uno dei pochi rappresentanti italiani di un cinema sfrontato, surreale e simbolista che privilegia una messa in scena colorata e fiammeggiante, debitrice in qualche misura della lezione di Pedro Almodovar, nome che riecheggia anche nell’ultima pellicola, e della gloriosa tradizione americana degli anni 30-40.
Dopo il bistrattato Il seme della discordia, che si rifaceva molto alla lontana alla novella La marchesa di O… di Heinrich von Kleist, questa volta in Il volto dell’altra al centro della storia vi è lo spunto della chirurgia estetica e tutto il corollario di tematiche che la questione si porta dietro.
Difficile allora, vedendo i protagonisti Alessandro Preziosi e Laura Chiatti, non pensare a una pellicola molto recente come La pelle che abito (sempre del cineasta spagnolo sopraccitato), ma anche, per fare un esempio, al cult Occhi senza volto di Franju.
A metà tra la commedia e il dramma, tra la favola moderna e l’iperrealismo, Il volto di un’altra si infila sinuosamente nel magma organico e virtuale insieme dell’idolatria dei media nei confronti delle star, del narcisismo insistito e della costruzione dell’identità personale.
I due personaggi principali, Bella e René, appartengono infatti al mondo della televisione: moglie e marito sono rispettivamente la bellissima conduttrice di un programma tv dedicato agli interventi estetici e il chirurgo che in studio effettua tali operazioni sugli ospiti di ogni puntata.
A Bella viene tuttavia dato il ben servito, perché secondo i produttori lo show sarebbe in calo d’ascolti, causati anche da un pubblico stanco di vedere la sua faccia. Infuriata e fuori di sé, la ragazza è vittima di un incidente automobilistico, e rimane atrocemente sfigurata.
O almeno così crede il mondo al di fuori della clinica di René, nella quale si svolgerà l’operazione che potrebbe permettere a Bella di tornare sulla cresta dell’onda…