Il Mentana pensiero. Giocate anche voi…

Avete letto il libro di Mentana? No? Nemmeno io. Riporto però il Mentana pensiero sui personaggi che popolano il fatato mondo della tv firmata Mediaset (e non solo). Il giochetto dei nomi è frutto di un'intervista di Oggi che prende spunto dai contenuti della sua fatica letteraria. Direi che alcuni spunti sono decisamente interessanti. E direi anche inaspettati.

Fedele Confalonieri.
«È stato il mio testimone di nozze ed è diventato un testimone a carico. Ma la storia non si giudica dalle ultime curve: per 17 anni è stato il garante della mia autonomia a Mediaset. Se lo incontro, lo saluto. Se mi chiama, gli rispondo. Non è successo».

Antonio Di Pietro.
«Un populista di destra che ha occupato l'unica bancarella sgombra del mercato politico: quello di populista di sinistra. Abile a cavalcare l'antiberlusconismo, una merce abbandonata da altri produttori».

Pier Silvio Berlusconi.
«Un arrivista che è nato arrivato. Si comporta come un giovane che vuole sfondare, ma ha 40 anni. E un'idea di televisione che, ai miei occhi, è ancora un po' confusa».

Lamberto Sposini.
«L'amico e il complice di tanta vita professionale. Ma non viviamo in simbiosi: nella stampa, non esistono i Fruttero & Lucentini. Il giornalismo è un mestiere individualistico che si fa in gruppo».

Joseph Ratzinger.
«Non si scherza coi santi, figuriamoci coi papi. Lo intervistai ai tempi dello scisma di Lefebvre. Lui era il prefetto per la dottrina della fede e preparò la scomunica. Bravo a scomunicare. A comunicare…».

Silvio Berlusconi.
«Se Noemi lo chiama "papino", mi sento autorizzato a soprannominarlo "Papino il breve". Il premier, però, non può essere liquidato in poche righe. Sospendiamo il gioco?».

Emilio Fede.
«Nel cognome, il destino. Ma non riesco ad avercela con lui: è il giornalista più specchiatamente schierato che ci sia. Meglio lui di molti "paraculi". Stesso discorso per Bonaiuti».

Antonio Ricci.
«Ha in comune con me un'immutata vena anarchica. Sa che se il vento soffia a favore di Berlusconi, è Berlusconi che va deriso. Fa meglio di tutti quel che dovrebbe fare la satira: non guardare in faccia a nessuno, prendere per il sedere tutti».

Carlo Rossella.
«Un elegantissimo dandy di cui è impossibile non essere amici. Un uomo con sconfinato uso di mondo, capace di stare a pranzo da Berlusconi e a cena con Veltroni».

Michele Santoro.
«Un Fede alla rovescia. Anche se la sinistra non lo ama quanto a destra amano Fede».

Federica Rosatelli.
«Non so chi sia».

Fabrizio Corona.
«Un simpatico farabutto: bello, dannato e cialtrone. Fa cose che nessuno di noi farebbe, è trasgressivo, a volte anche delle leggi. Ma attenzione: non è un'escrescenza. È un figlio naturale dei nostri tempi». 

Se avete volgia potete fare anche voi il giochetto dei nomi. Io mi astengo.

Scritto da Style24.it Unit

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