Il Capo dei Capi: Tot• Riina si sta trasformando da assassino in personaggio alla Vito Corleone?

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UPDATE: Qui un nuovo post con le riflessioni dopo la messa in onda de Il Capo dei Capi.

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Passo subito a parlare de Il Capo dei Capi: la vita di Totò Riina (anche se ne rimarrete delusi, vedrete), ma prima scrivo due righe sulla seconda vittoria del Dr. House sull'Isola dei Famosi. Io l'avevo prevista (eh, facile dirlo adesso) già mercoledì sera. Come? Scrutando la demografia canina per le strade.

Dovete sapere che abito in un quartiere ggiovane – 'na roba tipo Melrose Place – e ho un cane (abbastanza ciccione, è un dalmata che a tratti assomiglia ad una mucca per via del pelo maculato).

Solitamente, quando si conclude la prima serata, prendo il guinzaglio e porto fuori il mammifero.

In base alla quantità di gente mammiferata che incontro riesco a capire l'andamento dello share serale. Mercoledì sera, alle 23.14, erano un continuo scambio di Buonasera (tra uomini, perchè il cane invece ringhiava ad ogni nuovo incontro). Ne ho tratto le dovute conclusioni: il target auditel tanto caro a Mediaset aveva visto Dr.House, si era beccato l'addio di Cecchi Paone all'Isola e poi era uscito con il cane.

Proprio come avevo fatto io.

Ecco spiegato l'arcano, che in realtà è un infallibile metodo scientifico. L'arma segreta che mi permette di sbilanciarmi sugli ascolti serali ancor prima di aver visto i dati ufficiali.

Basta, tutto qui. L'ignobile preambolo è concluso

Passiamo a Il Capo dei Capi e alla vostra inevitabile delusione. Ieri sera non ho visto la prima puntata (e nemmeno la demografia canina, quindi non chiedetemi nulla riguardo gli ascolti).

Nei giorni scorsi, tuttavia, ho riflettuto su questa fiction.

Quindi farò così. Io vi dico le mie impressioni generali senza aver visto neanche una scena, voi, invece, che sicuramente l'avrete vista, mi spiegate com'è andata realmente.

Lascio da parte la qualità della sceneggiatura, visto che non posso esprimermi, e l'aspetto recitativo (sarete voi a dirmi qualcosa a riguardo). Io però ho paura che ieri sera sia andata in scena la costruzione di un pericoloso piedistallo sul quale porre un addolcito Totò.

Intendiamoci: nei miei puerili ricordi Vito Corleone non è uno spietato assassino, è una figura che mi ha affascinato. Per qualcuno è un mito. Michael forse lo ricordo in maniera più negativa, poi però associo il suo viso ad uno strepitoso Al Pacino e quel pizzico di negatività scompare.

Magari lo stesso è accaduto con Riina in versione fiction. L'impatto mediatico sarà stato sicuramente diverso, visto che ho paragonato un capolavoro ad un giocattolino qualsiasi, ma non vorrei che qualcuno da quest'oggi ricordasse il capo dei capi con questo visino

No perchè in realtà Totò Riina è questo.

 

Bene, ora lascio a voi la parola. Vorrei che mi spiegaste se ieri sera è accaduto tutto questo o se la TaoDue ha fatto un lavoro come si deve. Almeno nella prima puntata.  

UPDATE: Blugalassia, un lettore del blog, ha espresso un'opinione riguardo la fiction che merita di essere portata in evidenza (grazie).

Ti spiego io com'è andata realmente poichè, purtroppo, non ho più il cane da portare a spasso. Il "giocattolino qualsiasi" ha finalmente proposto dei siciliani credibili (attori del posto sicuramente) peraltro nella prima parte giovanissimi, ma ben diretti e chiaramente di talento.

Claudio Gioè (Riina) interpreta con grande maestria la feròcia e nello stesso tempo quella riservatezza e quella timidezza che si evince da qualche foto o da qualche breve filmato del personaggio reale.

Avrà anche "il visino" ma lo sguardo è sufficientmente spietato. Liotti interpreta un personaggio che deve ancora crescere quindi non saprei esprimere giudizi ma il resto del cast mi è sembrato di alto livello.

La colonna sonora, della quale non parla mai nessuno, mi pare davvero bella con un tema che non si dimentica.

Dispiacerà al bravo Gioè sapere che tanti mesi di lavoro sono stati giudicati da una fotografia. Rischi del mestiere. Vedremo il seguito. Ciao