Huffington Post Italia: Lucia Annunziata e il giornalismo di casta

Apre Huffington Post Italia in collaborazione con De Benedetti e sotto la direzione di Lucia Annunziata, l’ex presidente Rai che censurò Sabina Guzzanti e non rimediò alla cacciata di Biagi e Santoro: alla faccia della controinformazione del web!

Già molti colleghi e commentatori sul web hanno bocciato, da quando se ne è avuta notizia, la scelta di mettere alla direzione dell’Huffington Post in versione tricolore l’ex presidente della Rai Lucia Annunziata (quella che oscurò Sabina Guzzanti e accettò la cacciata di Biagi e Santoro). Le critiche si sono concentrate sull’assoluta inesperienza rispetto ai new media: Annunziata è una giornalista vecchio stampo, formatasi sui giornali e poi in televisione, che tradisce anche in molte sue dichiarazione una scarsa conoscenza (e un modesto apprezzamento) dell’informazione on line.

Tutti appunti condivisibili, anche se si può sempre imparare e dopo tutto, secondo me, la vera questione è un’altra. E non verte tanto sul curriculum di Annunziata, quanto sulla sua storia professionale, sul suo livello di indipendenza e autorevolezza. E qua i dubbi si moltiplicano. Per carità, parliamo di una brava cronista, ma pur sempre di un pezzo da novanta di quella casta di giornalisti collaterale al potere, megafono ora di una parte politica ora dell’altra, che abbiamo da tempo identificato come corresponsabile del declino italiano.

Lucia Annunziata non è molto diversa da un Bruno Vespa in gonnella e vagamente di sinistra; attentissima – come l’originale – a non inimicarsi eccessivamente la parte avversa (tanto per gradire, Huffington Post Italia ha cominciato le sue pubblicazioni con un’intervista a Silvio Berlusconi in perfetto stile Porta a porta). Non a caso, altra peculiarità tutta italiana, l’Huffington nel nostro Paese nasce in collaborazione col gruppo L’Espresso di De Benedetti, uno degli editori più schierati e partigiani del desolante panorama mediatico italiano.

Insomma se questa deve essere la controinformazione del web, buonanotte! Del resto le novità che hanno condotto al successo dell’Huffington negli Usa – a parte la politica schiavistica di non pagare i blogger subito fatta propria da Annunziata e De Benedetti senza battere ciglio – sono armi spuntate per fare breccia in Italia, come spiega molto bene in un ottimo pezzo Christian Rocca del Sole 24 Ore. Negli Usa il network ha sfondato perché ha abbattuto le regole del giornalismo mainstream, ha mischiato gossip e politica, cultura alta e bassa, cronaca e opinioni. Roba che in Italia fanno tutti, anche i cosiddetti grandi quotidiani, da almeno trent’anni a questa parte.

Ma del resto è palese che Arianna Huffington consideri il nostro Paese marginale e lo veda sotto l’ottica dell’americano medio: un bel posto dove passare le vacanze e poco di più. Leggete cosa scrive per salutare il pubblico italiano: “L’HuffPost celebrerà la cultura vibrante dell’Italia, dalla sua cucina, l’opera, l’arte, fino alle sue tradizioni, la storia antica e le città leggendarie“. E insomma, ad Annunziata toccherà buttarsi sui fornelli.

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Scritto da Style24.it Unit

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