Chi era Hermann Hesse: vita dello scrittore tedesco

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Appassionato di filosofia esistenzialista e filosofia orientale, in particolare induismo e buddismo, racconta il suo pensiero e le sue esperienze di viaggio attraverso la scrittura.

Scopriamo la storia di Hermann Hesse, grande mente del XX secolo. 

Chi era Hermann Hesse 

Hermann Hesse (Calw, 2 luglio 1877 – Montagnola, 9 agosto 1962) è stato uno scrittore tedesco. Cresce in un paese della Svevia con una famiglia di noti missionari di cui si ricorda il nonno Hermann Gundert inviato in India e il padre Johannes recatosi nel medesimo luogo. Una volta tornato apre una delle case editrici pietiste più note del tempo.

Con queste premesse è facile intuire che il piccolo viene educato seguendo gli insegnamenti religiosi che spesso percepisce come opprimenti. 

Nonostante ciò si prepara per entrare in una delle scuola protestanti più importanti della regione riuscendo ad essere ammesso agli studi teologici. La rigidità della dottrina lo porta però a rinnegarla completamente e vivere un periodo di forte difficoltà risoltosi solo dopo essersi ricoverato in diverse cliniche. Si appassiona in questo periodo alla lettura e si dedica alla realizzazione di alcuni poemi e racconti decidendo ufficialmente di dedicarsi alla carriera di scrittore. 

L’inizio della carriera di Hermann Hesse

Qui inizia a formarsi come scrittore conoscendo anche colleghi giovani e ambienti stimolanti che lo portano a sostenere il credo del grande Novalis. Si trasferisce poi a Basilea dove diventa assistente in una libreria continuando a scrivere e pubblicare opere come “Gli scritti postumi” e “I poemi di Hermann Lauscher”. Durante questo periodo inizia anche a viaggiare in Italia e avvicinarsi ai luoghi francescani dove si ispira per realizzare il saggio “Franz von Assisi”. 

Inizia a vincere diversi premi letterari e avvicinarsi sempre di più ad ambienti spirituali anche grazie ai suoi viaggi in Asia.

Il viaggio iniziato per la ricerca di pace si conclude poi con difficoltà economiche e problemi fisici che lo costringono a tornare in Germania. Inizia ad avere una grave crisi di identità artistica con lo scoppio della prima guerra mondiale che, una volta conclusa, lo porta a cercare l’aiuto dello psicanalista Carl Gustav Jung.

Il successo di Hermann Hesse

Influenzato dai pensieri di Nietzsche e Shopenhauer si avvicina sempre più al mondo della filosofia e nello specifico a quella esistenzialista. Nel 1922 scrive quella che è probabilmente una delle sue opere più importanti: Siddharta. A questa segue “Narciso Boccadoro” e il lungo lavoro decenale su “Il giuoco delle perle di vetro”. 

Nel frattempo si avvicina anche al mondo della pittura diventando anche abbastanza stimato nel settore.

Sostiene che il ruolo dell’artista debba limitarsi a quello, senza farsi influenzare dal mondo della politica che allontana da quella che dovrebbe essere una devozione. Queste teorie sono scritte nel suo ultimo testo che gli permette di ottenere anche il Premio Nobel per la letteratura nel 1946.

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