In uscita al cinema la pellicola più tecnicamente all’avanguardia sulla piazza
Regista messicano classe 1961, Alfonso Cuaron è conosciuto nel mondo del cinema per la strabiliante capacità nel coniugare narrazioni intriganti e coinvolgenti con uno stile visivo particolarmente curato e innovativo.
Attivo in patria e negli USA sin dal 1991, è solo nel 2001 che il suo nome diviene noto a tutti gli addetti ai lavori grazie a Y Tu Mama Tambien, pellicola controversa che racconta le turbe sentimentali e sessuali di una coppia di amici, ricordata sopratutto per l’uso di una macchina da presa che sembra avere volontà alla stregua di un qualunque personaggio.
Ingaggiato due anni dopo per il terzo episodio della saga di Harry Potter (Il Prigioniero di Azkaban, considerato il più riuscito della serie dal punto di vista artistico), riesce così a penetrare nella roccaforte hollywoodiana, impresa grazie alla quale nel 2006 viene prodotto I figli degli uomini, acclamato dalla critica come uno dei film più originali e tecnicamente sorprendenti degli ultimi anni grazie agli incredibili e arditi piano-sequenza .
Bisogna dunque aspettare ben 7 anni per rivedere Cuaron alla cabina di regia, ma l’attesa viene premiata da Gravity, ultima opera del cineasta presentata fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia lasciando a bocca aperta i fortunati spettatori.
Girato quasi interamente grazie all’ausilio della computer grafica (per la maggior parte delle sequenze i volti dei protagonisti George Clooney e Sandra Bullock sono stati inseriti su corpi completamente digitali), Gravity anche grazie alle lunghissime sequenze prive di stacchi di montaggio e al realismo mozzafiato rappresenta l’apice della luna di miele tra cinema e tecnologia.
James Cameron, il quale è forse il maggiore esploratore nel campo delle possibilità delle nuove tecniche digitali, lo ha definito come “il miglior space movie mai realizzato“.
La pellicola racconta della missione spaziale della dottoressa Ryan Stone, alla prima sortita a bordo di uno shuttle e con un pesante trama alle spalle, affiancata dall’esperto astronauta Matt Kovalsky. Il viaggio di routine diviene però una sfida alla sopravvivenza dell’uomo nello spazio quando la coppia rimane completamente sola nell’immensità della tenebra cosmica una volta che lo shuttle viene distrutto da dei detriti staccatisi da un satellite.