Grammy Awards 2018: Bruno Mars è il re della serata

Olga Luce

Olga Luce, nata a Napoli nel 1982, è diplomata al liceo classico. Scrive di cronaca, costume e spettacolo dal 2014. Il suo motto è: il gossip è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo (quindi tanto vale farlo bene)! Ha collaborato con Donnaglamour, Notizie.it e DiLei. Oggi scrive per Donnemagazine.it

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La sessantesima edizione di Grammi Awards è stata celebrata ieri notte e ha visto un trionfatore assoluto: Bruno Mars.

Il cantante ha vinto tutti i sette premi a cui era stato candidato, diventando per una notte il re assoluto di New York. Dopo

quindici anni il premio torna ad essere consegnato nella cornice del Madison Square Garden, mentre in precedenza la cerimonia si era svolta a Los Angeles.

I Grammy Awards 2018

A soli 33 anni Bruno Mars è a tutti gli effetti il trionfatore dei Grammy Award 2018, che coronano la sua carriera di cantautore, ballerino e produttore discografico.

Ha venduto almeno 12 milioni di album e 88 milioni di singoli nel mondo in qualità di cantautore, mentre in qualità di autore e produttore di brani altrui i suoi successi arrivano a sfiorare i 150 milioni di copie vendute nel mondo.

Il successo ai Grammy quindi non arriva inaspettato, tuttavia qualcuno forse stentava a credere che il giovane hawaiano avrebbe fatto en plein vincendo tutti i premi a cui era stato candidato.

Nell’ordine, Bruno Mars ha ritirato i premi nelle seguenti categorie: album dell’anno, record dell’anno per la canzone 24 K Magic, canzone dell’anno vinta dal singolo That’s What I Like, miglior performance R&B e miglior canzone R&B.

Gli inizi della carriera di Bruno Mars

Durante i molti discorsi che l’artista ha tenuto per ringraziare la giuria dei vari premi di cui è stato insignito, c’è stata la possibilità di ripercorrere le varie tappe della carriera di Bruno Mars.

In gioventù l’attuale trionfatore dei Grammy ha trascorso molti anni intrattenendo i turisti con le sue esibizioni. Suo padre era un musicista portoricano, sua madre (di origini filippine) era una cantante e una danzatrice di hula e infine suo zio si esibiva come cantante e sosia di Elvis: una famiglia quindi in cui la musica si respirava a pieni polmoni.

Fu proprio lo zio a convincere quello che sarebbe diventato uno dei più affermati cantanti solisti del mondo ad esibirsi sul palco per la prima volta: il bambino, che era ancora conosciuto con il solo nome di battesimo Peter Gene Hernandez, aveva soli tre anni.

Rose bianche ai Grammy Awards 2018

Anche durante i Grammy Awards, così come durante i Golden Globe di quest’anno, le moltissime star intervenute hanno trovato modo di veicolare il proprio messaggio a sostegno delle iniziative MeToo e TimeUp.

Gran parte delle donne salite sul palco hanno indossato o portato in mano rose bianche, simbolo della violenza sulle donne e Pink e Kesha hanno dedicato chiaramente la loro esibizione alla lotta contro gli abusi.

Sullo stesso tema, anche se in maniera indiretta, è intervenuta Hillary Clinton, la quale ha letto un brano tratto dal libro Fire and Fury, nel quale viene raccontato il primo anno della presidenza di Donald Trump, più volte nell’occhio del ciclone per le sue dichiarazioni che riducono le donne a mero oggetto sessuale.