Lo spread resta sopra quota 300 e soprattutto il debito pubblico non diminuisce, anzi continua ad aumentare.
Dove sono i grandi successi del governo Monti di cui parlano tutti?
Si può criticare Mario Monti da molti punti di vista. Si può farlo da sinistra, sottolineando l’assenza di politiche per la crescita e di scelte di equità che non hanno accompagnato, come promesso, le misure di austerità. Si può rimarcare che si sia riusciti nella riforma delle pensioni e del lavoro fallendo miseramente le tanto agognate liberalizzazioni, e che la lotta all’evasione fiscale – a parte le sceneggiate stile Cortina d’Ampezzo – alla fine abbia partorito un topolino: si è raccolto meno di quanto fatto da Berlusconi e Tremonti.
Ma si può criticare il premier anche alla voce legalità, partendo da una legge anticorruzione dalla valenza puramente simbolica e propagandistica per poi passare in rassegna tutti i nodi, dal falso in bilancio al conflitto d’interessi, che si è evitato accuratamente di toccare per non spazientire il signore di Arcore. Poi, se si vuole, si può facilmente affondare nella demagogia (etichetta che si usa con sospetta disinvoltura), pescando tra chi non trova lavoro e chi non ce la fa più a pagare le tasse e gli onorevoli del centro e della periferia che scialacquano soldi pubblici per cene, videopoker, suv, viaggi e quant’altro.
Il punto vero però, quello che i mass media tentavo disperatamente di nascondere perché ormai fanno tutti a gara (tranne quelli di Berlusconi) nel presentare il professor Monti come Super Mario, il nuovo Uomo della Provvidenza destinato per volontà divina a Palazzo Chigi, è quello relativo al debito pubblico. Il governo dei tecnici si è insediato con un compito ben definito: rimettere i conti a posto e limitare il nostro debito monstre e con esso la folle corsa degli spread.
Il risultato è un debito pubblico che, nonostante i tagli lacrime e sangue e gli enormi sacrifici fatti, continua a crescere (a fine ottobre ha superato quota 2mila miliardi) e il differenziale con i Bund tedeschi che resta sopra i trecento punti. Dov’è tutto questo straordinario successo?