Gomorra, inizia la sua carriera mediatica come romanzo-reportage sulla pervasività della camorra di Roberto Saviano edito da Mondadori nel 2006.
Dopo il grande successo del libro, che ha consacrato il suo autore a vate dell’impegno civile italiano, ecco arrivare nel 2008 l’omonimo film realizzato da Matteo Garrone: regista in precedenza conosciuto solo dai cinefili, quest’ultimo è poi divenuto grazie alla pellicola premiata a Cannes col Grand Prix Speciale della Giuria una delle promesse più fulgide del cinema nostrano.
Gomorra quindi, nonostante le sue connotazioni funeste, è un nome che porta fortuna. Ci si può aspettare quindi un analogo trionfo anche per la serie tv prodotta da Sky, Cattleya, Fandango e la tedesca Beta, al momento ancora in fase di ripresa.
A dirigere i 12 episodi del serial che ha come obiettivo quello di descrivere delle dinamiche della criminalità organizzata troviamo Stefano Sollima (ACAB, ma sopratutto la serie Romanzo Criminale, altro esempio di fiction nata a partire da un film tratto da un libro), Claudio Cupellini (Una vita tranquilla, anch’essa un’opera sulle ramificazioni extra-italiane della malavita) e Francesca Comencini (Lo spazio bianco, Un giorno speciale, il documentario Carlo Giuliani, ragazzo).
Proprio Sollima ci tiene a distanziare il prodotto televisivo dal fortunato film di Garrone, che tante polemiche scatenò alla sua uscita, polemiche simili a quelle scatenate dalla pubblicazione del volume di Saviano:
“Il romanzo di Saviano è un’opera complessa di 700 pagine da cui era possibile fare altre 10 serie, ampliando il discorso. Abbiamo cercato un formula narrativa che ci consentisse di raccontare le organizzazioni criminali, in questo caso attraverso una famiglia: 12 episodi di un clan, una formula abbastanza classica e orizzontale; in ogni puntata verrà raccontato uno degli aspetti dei clan e uno dei protagonisti, consentendo una continua variazione del fuoco del racconto“.
La vicenda principale è ambientata Napoli, con qualche sortita a Barcellona, Milano e Ferrara. Particolari difficoltà si sono incontrate per girare a Scampia: inizialmente le autorità temevano l’ennesima pubblicità negativa, ma sembra che la popolazione abbia ben accolto il progetto che nasce dalla necessità di raccontare una realtà scomoda, desolante e terrificante.
La linea narrativa centrale segue le vicende della famiglia Savastano, il cui capo Pietro non può ancora ritirarsi a causa della giovane età e dell’immaturità del figlio Genny.
Il suo braccio destro Ciro, invece, scalpita per prendere il comando dell’organizzazione. A inasprire questa contesa per il potere ci penserà anche il conflitto con il clan rivale guidato di Salvatore Conte, che si farà sempre più aspro e sanguinoso.
Gomorra – la serie tv andrà in onda a partire dal 2014 su Sky, mentre La7 si è aggiudicata i diritti per la successiva trasmissione in chiaro.