Giuliano Sangiorgi: “Mio padre ha riportato in vita Lele”

Laura Anna Gritti

Architetto di formazione montessoriana, classe 1980 e bergamasca DOC, preferisco scrivere piuttosto che parlare. Ottima ascoltatrice e pessima osservatrice, con i miei testi mi piace riportare in maniera comprensibile a tutti anche gli argomenti più complessi. Appassionata di edilizia tradizionale e di jazz, adoro scrivere di trash per aggiungere quel pizzico di cinismo che riporta con i piedi per terra anche i sognatori incalliti.

Tag: Negramaro
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Il frontman dei Negramaro Giuliano Sangiorgi ha una teoria molto bella su come il suo amico e compagno di band Lele Spedicato sia tornato alla vita dopo il brutto episodio che gli è capitato qualche tempo fa.

Il merito è tutto del padre di Sangiorgi. Venuto a mancare da poco, ma che a quanto pare, seppur in maniera soprannaturale, ha voluto dare il suo contributo alla faccenda. Lele conferma ogni parola detta dall’amico Giuliano ed entrambi ci ridono su. Adesso che il peggio è passato, c’è ancora tanta strada da fare, ma si vede la luce in fondo al tunnel.

Le parole di Giuliano Sangiorgi

L’occasione giusta per raccontare questo aneddoto che ha un sapore soprannaturale, ma che è anche molto dolce, è un’intervista al Corriere della Sera.

Giuliano Sangiorgi, leader della band dei Negramaro, ha voluto spiegare ai fans come è accaduto che il suo caro amico Lele si riprendesse così rapidamente dopo il grave problema di salute che lo ha colpito qualche tempo fa. Andando con ordine, quando ha cominciato a circolare la notizia del ricovero d’urgenza in ospedale per Lele, Giuliano e la band hanno deciso a priori di spostare le date del tour.

Dobbiamo spostare il tour perché quando si sveglierà, e si sveglierà di certo, avrà un motivo in più per restare appiccicato alla vita, a questo pianeta, a noi, alla sua famiglia, al figlio appena nato, Ianko“.

Questa la giustificazione dei Negramaro, subito compresa dai loro tantissimi fans. Adesso il tour è pronto a partire. Lele non ci sarà, lo ha spiegato lui stesso, ma ci sarà il fratello a sostituirlo come chitarrista. Temporaneamente.

Sangiorgi però ha anche un piccolo segreto che conserva in fondo al suo cuore e che ha condiviso con i lettori del Corriere della Sera: “Grazie papà, per averci ascoltato. Grazie per il calcio in culo che hai dato a Lele, per farlo tornare indietro da noi.

Me lo ha raccontato proprio Lele, appena ha riaperto gli occhi in sala di rianimazione. Mio padre e il suo calcio nel deretano sono gli ultimissimi istanti che ricorda di quel limbo spazio-temporale in cui è andato a cacciarsi fino all’attimo prima di risvegliarsi“.

Lele Spedicato e i Negramaro

Spedicato ha avuto la forza di tornare a stare bene grazie all’intervento del padre defunto di Giuliano Sangiorgi quindi. Lele concorda, assicurando che ha vissuto quell’esperienza come se fosse stata reale e non un sogno.

Io ci credo e non ho provato strani brividi come si trattasse di qualcosa di ultraterreno, inspiegabile“. Adesso anche Giuliano è padre e vede la vita in un modo completamente diverso rispetto a prima. Ha una visione più quieta e tranquilla, prende le cose con un altro spirito e prova sensazioni mai provate prima. La famiglia prima di tutto.

Non saprei come spiegarvi questa strana pace che ho iniziato a sentire in questo mare in tempesta che abbiamo dovuto attraversare.

Ma la famiglia, quella allargata, che va dai miei genitori, ai miei fratelli naturali, dalla mia piccola Stella a tutti i figli negramarini, dai miei fratelli di musica e vita alle loro compagne o mogli, da Ilaria a me, proprio questa famiglia è un vero e proprio faro luminosissimo che ha saputo indicarci la rotta da seguire per non naufragare tra le onde altissime di questa fottuta e orribile onda anomala che ha travolto le nostre vite, i nostri sogni, le nostre certezze, i nostri desideri, le nostre speranze…

solo per pochi mesi. Il mare è tornato sereno, la tempesta si è ritirata e oggi più che mai siamo tutti aggrappati a quel faro abbagliante“.