Giornata Mondiale del Libro: i consigli su cosa leggere

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Nella Giornata Mondiale del Libro, cosa leggere? che autore? quali tema? Il 23 aprile di ogni anno si celebra il libro, una tecnologia rivoluzionaria che continua a esercitare il suo fascino e a riscuotere successo, nonostante le alternative offerte dall’avanzamento digitale.

La tradizione di celebrare il libro ha un fascino pop che affonda le sue radici nella magica Catalogna. Ovunque, quella di oggi può rivelarsi un’occasione speciale per riflettere sui libri da leggere assolutamente.

La giornata mondiale del libro: le origini della ricorrenza

La Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore è una ricorrenza istituita nel 1995 dall’UNESCO, ma nasce in terra spagnola. Più precisamente in Catalogna, dove la celebrazione si innesta alle tradizioni popolari dedicate al santo patrono di Barcellona, San Jordi.

Per l’occasione, nella splendida città del modernismo, fra uomini e donne ci si scambiano libri e rose. L’antica leggenda di San Giorgio, i cui dettagli variano di paese in paese, narra di un cavaliere che salva una principessa. Da chi? un drago che finirà trafitto da una spada. Ed è a questo punto della storia che subentra il fiore simbolo del romanticismo. Dalla ferita mortale inflitta al drago, infatti, sarebbero fiorite delle rose rosse che il santo avrebbe donato alla fanciulla.

Per questo, nella regione catalana, San Jordi è anche il San Valentino catalano.

La Giornata Mondiale del Libro è legata inoltre al ricordo di tre grandi figure della letteratura: Miguel de Cervantes, William Shakespeare ed Inca Garcilaso.

Una suggestiva coincidenza lega i tre autori oltre che per l’inestimabile contributo alla letteratura mondiale, anche per la comune data di morte, il 23 aprile del 1616.

I libri-simbolo per una Giornata del Libro all’insegna del femminile

Sono moltissimi i libri che ogni donna dovrebbe aver letto almeno una volta nella vita. Fra i classici, i romanzi di Virginia Woolf che offrono una profonda lettura dello spaccato sociale in cui vivevano le donne dell’epoca.

Lo stesso potrebbe dirsi di Lev Tolstoj autore dell’intramontabile classico “Anna Karenina“. Più recentemente, alcune autrici hanno affrontato temi di grande attualità per le donne con una narrativa particolarmente unica in grado di incantare lettori e lettrici.

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Il Racconto dell’ancella di Margaret Atwood

Chi controlla i corpi delle donne? La scrittrice Margaret Atwood nel suo romanzo risponde alla domanda immaginando un mondo distopico in cui a pochissime donne ancora fertili è affidata la sopravvivenza della specie.

Questo particolare renderà le donne protagoniste della storia vere e proprie “schiave di procreazione” a servizio di ricchi rampolli. Il tema di fondo alla narrazione si rivela molto attuale: sono sempre e soltanto le donne a decidere del loro corpo?

Accabadora di Michela Murgia

Pubblicato nel 2009, Accabadora ha consacrato il successo della scrittrice Michela Murgia. Il tema principale del romanzo è l’indagine sul legame delle donne con la vita e con la morte.

Le protagoniste del romanzo sono la donna che prenderà una bambina in adozione e la piccola orfana adottata. Attorno ad esse ruota un terzo personaggio femminile: la misteriosa accabadora che ha il potere di dare una morte a chi la desidera.

L’Amica geniale di Elena Ferrante

La saga che porta la firma della misteriosa scrittrice, è basata sull’amicizia delle due bambine Lila e Lenù cresciute in un rione di Napoli negli anni Cinquanta e Sessanta.

Le vicende delle due bambine si intrecciano alla vita del rione facendo emergere i temi più urgenti dell’epoca. Le strade delle due bambine si separano in adolescenza inoltrata: mentre Lenù proseguirà gli studi, Lila, seppur molto intelligente, farà un percorso di vita diametralmente opposto.

L’Amica Geniale impartisce ai lettori un’importante lezione civile. Nella storia infatti, la cultura e l’istruzione si rivelano le uniche “valvole d’evasione” per due bambine sottratte all’immaginazione da una precaria realtà. Ma, il binomio, allo stesso tempo, non prescinde dall’avere anche una valenza pragmatica: cultura e istruzione sono, infatti, le chiavi per l’emancipazione del pensiero e dei corpi.