GF Vip, Paolo Brosio e la battuta su Auschwitz: fan infuriati

Fabrizia Volponi

Fabrizia Volponi nata ad Ascoli Piceno nel 1985. Laureata in "Scienze Storiche" e in "Scienze Religiose", sono da sempre appassionata di lettura e di scrittura. Divoro libri e li recensisco sul mio Blog Libri: medicina per il cuore e per la mente. Lasciatemi in una libreria, possibilmente piccolina e vintage, e sono la donna più contenta del mondo.

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Paolo Brosio è entrato al GF Vip da qualche giorno ma ha già commesso diversi scivoloni di stile.

L’ultimo, forse il più grave di tutti, potrebbe costargli la squalifica. Il giornalista si è lasciato andare ad una battuta davvero infelice su Auschwitz. I fan, non a caso, chiedono la squalifica immediata.

GF Vip, Paolo Brosio su Auschwitz

Entrato al GF Vip da neanche una settimana, Paolo Brosio ha commesso diversi errori. Tralasciando la violazione del patto di riservatezza, che ai telespettatori potrebbe anche non interessare, il giornalista si è già lasciato andare ad esternazioni poco felici sull’omosessualità.

Come se non bastasse, ha anche bestemmiato. In tutto ciò, Alfonso Signorini e il suo staff hanno pensato di punirlo con la nomination. Nelle ultime ore, però, Paolino ha commesso un errore che potrebbe davvero costargli la squalifica.

Parlando con Elisabetta Gregoraci, Brosio ha spostato l’attenzione su un rumore che gli sembrava strano. La showgirl gli fa notare che è semplicemente la tendina e lui esclama:

“Pensavo fosse gas, tipo quello della verità, che cominci a raccontare tutto… come facevano i tedeschi ad Auschwitz“.

Ad aver indignato i telespettatori del GF Vip non è stata tanto la frase in sé, quanto la risatina che ha accompagnato l’esternazione. Si può parlare di una cosa tanto seria sorridendo? Forse, la sua conversione non è tanto vera: un bravo cristiano non riderebbe mai della morte atroce di un fratello. Auschwitz è una pagina nera della storia, che non può mai e per nessun motivo strappare un sorriso. Forse, il GF dovrebbe mandare in Casa Liliana Segre e, magari, Paolo non riderebbe più così tanto per i “gas della verità“.