Garage D’Or Familie Floz Teatro Verdi di Firenze date

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Per un teatro della maschera, libero dalla prigionia della parola

Nata nel 1994 a Essen, nella regione tedesca della Ruhr, dall’incontro di tre studenti di recitazione e arti mimiche, la compagnia della Familie Floz si è imposta sin dagli inizi come una delle creazioni più originali del teatro contemporaneo popolare.

Nel corso degli anni, e grazie al successo sempre crescente, il gruppo ha piantato le tende a Berlino, dove ha una sede stabile; ciononostante i membri della famiglia teatrale continuano ad avere impegni lavorativi lontani dal palcoscenico.

La particolarità del teatro privo di dialoghi della Familie Floz che salta subito all’occhio è l’utilizzo delle maschere, elementi creati insieme ai personaggi degli spettacoli e soggetti a cambiamenti estemporanei che impediscono agli attori di utilizzare le espressioni facciali.

Come spiegano gli artisti stessi, questa autoimposizione costringe loro, da una parte, a lavorare con più alacrità e in maniera più creativa sul corpo e sulla voce e lo spettatore dall’altra, ad affidarsi al potere dell’immaginazione:

Le maschere liberano l’immaginazione. Il pubblico può creare le proprie immagini non condizionato dalle espressioni facciali degli attori. Gli attori possono rendere l’esperienza può ricca. La maschera è fissa, ma come attori possiamo farla piangere, ridere…

e così il pubblico riderà e piangerà.”

Al Teatro Verdi di Firenze dal 9 al 12 gennaio va dunque in scena Garage D’Or, nella nuova versione rimaneggiata rispetto all’originale del 2010. Uno spettacolo all’insegna della non-verbalità e dal nuovo linguaggio, dotato di scenografie scarne all’interno delle quali vediamo i protagonisti Bruno, Lothar e Hermann, che si sentono soffocati dalla quotidianità e dall’ambiente domestico, in cerca di una nuova libertà senza mogli esigenti, figli disadattati, e al di fuori di esistenze apparentemente fallimentari.