Chi è Gabriele Salvatores: curiosità sul regista

Megghi Pucciarelli

Megghi Pucciarelli nata a Salerno nel 1996. Ho avuto da sempre la passione per i libri e la scrittura e perciò mi sono laureata in Lettere moderne. Amo la natura, le passeggiate in montagna, fare trekking con gli amici e mi piace rilassarmi davanti ad un bel film.

Tag: cinema
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Da Napoli fino a Milano alla conquista del cinema e del Premio Oscar: la carriera del regista Gabriele Salvatores, direttore cinematografico di capolavori come Mediterraneo e Io non ho paura.

Gabriele Salvatores

Il regista Gabriele Salvatores è nato il 30 luglio 1950 a Napoli da una famiglia agiata. A pochi anni si trasferisce con la famiglia a Milano, dove il padre si reca per fare carriera come avvocato. A proposito del padre, Salvatores ha dichiarato in un’intervista:

Era avvocato, napoletano, ci siamo trasferiti da Napoli a Milano che avevo 5 o 6 anni. Riuscì ad avere successo nel suo lavoro. Erano gli Anni 50, si fece uno studio e il suo sogno era che io andassi a lavorare con lui. Quando gli ho confessato: «Io voglio fare teatro», lui è rimasto zitto per un’intera giornata. Poi alla fine mi ha detto: «La vita è tua perciò fai quello che vuoi. Ma anche se decidi di fare l’idraulico, cerca di diventare il miglior idraulico del quartiere». Non mi ha mai ostacolato, anche se avevamo idee diverse. Io avevo i capelli molto lunghi… E lui mi ha solo detto che se non li tagliavo che almeno, incontrandoci per strada, camminassi sull’altro marciapiede.

La vocazione allo spettacolo inizia infatti con il teatro: fonda nel 1972 il Teatro dell’Elfo insieme a Ferdinando Bruni. Circa dieci anni dopo, nel 1983, dirige il suo primo cortometraggio, basato proprio sul teatro: si intitola Sogno di una notte d’estate. Sei anni dopo passa definitivamente al cinema. I suoi primi film vedono protagonista l’amico Diego Abatantuono e sono dei successi e dei capolavori del cinema italiano.

Si tratta di Marrakech Express del 1989; Turné dell’anno successivo; Mediterraneo del 1991 e nel 1992 esce anche Puerto Escondido, tratto dal romanzo di Pino Cacucci. Il film Mediterraneo, che vede la partecipazione anche dell’esordiente Claudio Bisio, vincerà l’Oscar al miglior film in lingua straniera e anche svariati David di Donatello.

Inizia poi, alla fine degli anni Novanta, un periodo di sperimentazione fantascientifica nel cinema di Salvatores.

A questo periodo appartengono pellicole come Nirvana del 1997; Denti nel 2000; Amnèsia nel 2002 e Quo vadis, baby? del 2005. Al mondo della fantascienza ritornerà poi dopo una lunga pausa nel 2014 con il film Il ragazzo invisibile e il sequel uscito nel 2018. Nel frattempo ha portato sullo schermo due volte una riproduzione dei romanzi di Niccolò Ammaniti: si tratta di Io non ho paura e Come Dio comanda.

Vita privata

Da molti anni è legato alla scenografa Rita Rabassini, ex moglie dell’amico attore Diego Abatantuono che ha recitato in molti suoi film. Con lui però non c’è stato un rapporto conflittuale, anzi si considerano tutti come una famiglia allargata. Salvatores però non ha mai avuto figli. A proposito ha dichiarato in un’intervista:

Io non ne ho avuti. La sensazione che avevo quando ero giovane era quella di non potermi occupare veramente di un figlio. I padri della nostra generazione erano un modello importante e non ci sono più. Non solo a livello personale, ma anche politico, intellettuale. Manca la figura di uno che si prenda la responsabilità di dire: «No, mi dispiace, si fa come dico io». Se invece fa l’amico, be’, al figlio manca il senso del limite. Quanto a me, ho creato dei figli mediatici, seguendoli negli anni.