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Nonostante siano passati alcuni anni dalla loro comparsa sul mercato (indicativamente dal 2003), il dibattito tra sigaretta elettronica e fumo tradizionale rimane ancora molto acceso.
Se i vapers hanno puntato sulle e-cig per trovare un’alternativa al tabacco convenzionale, nella speranza di ridurre i rischi per la salute o smettere del tutto, sono ancora molti i detrattori di questa nuova soluzione tecnologica.
I motivi di questa diatriba sono vari, alimentati da fattori sanitari, scientifici e commerciali.
In primis, i rischi a lungo termine al momento restano ancora poco noti: seppur prive di combustione, le sigarette elettroniche contengono nicotina e altre sostanze potenzialmente nocive e la mancanza di studi definitivi sugli effetti nel tempo rendono le informazioni ancora incerte.
Poi, c’è la questione del fumo passivo, con il vapore esalato che coinvolge anche i non fumatori, così come l’effetto del consumo eccessivo, che riguarda molti utilizzatori di e-cig che non abbandonano del tutto il fumo tradizionale, vanificando i potenziali benefici.
Infine, il marketing aggressivo, con una comunicazione commerciale che tende a minimizzare i rischi, inducendo un senso di falsa sicurezza e alimentando ulteriormente dubbi e domande da una parte e dall’altra.
Queste informazioni discordanti e opinioni contrastanti rendono il confronto sigaretta elettronica vs sigaretta tradizionale aperto a interpretazioni, falsi miti e considerazioni errate.
In questo articolo proviamo a fare chiarezza, andando ad analizzare pro e contro delle due opzioni e a distinguere realtà da mito, legate a entrambi i metodi di consumo di nicotina.
Quando si parla di fumo tradizionale, si intende quello prodotto dalle sigarette, ovvero dalla combustione del tabacco.
Secondo i dati del 2024, nonostante i fumatori siano scesi a 1,25 miliardi, attestandosi a circa 1 persona adulta su 5 che fuma rispetto ad 1 su 3 del 2000, la sigaretta tradizionale rappresenta ancora una delle abitudini più diffuse.
I motivi vanno oltre la semplice dipendenza fisica, coinvolgendo fattori sociali, psicologici e culturali.
Prima di tutto, la combustione del tabacco genera quella che viene definita “hit”, che generalmente è piacevole e gratificante. Questo avviene perché la nicotina liberata raggiunge il cervello in pochi secondi, fornendo un effetto stimolante e rilassante.
Fumare inoltre fa parte dei gesti quotidiani consolidati, diventando un’abitudine difficile da separare da contesti emotivi o sociali e un vero e proprio automatismo psicologico che rafforza il comportamento e dà una temporanea sensazione di controllo o conforto.
Sebbene questi pro non rappresentino reali benefici fisiologici, sono percezioni soggettive che rendono difficile l’abbandono dell’abitudine.
Passiamo ai contro che, come è ben risaputo, sono molteplici e causano ogni anno più di 8 milioni di vittime.
La combustione del tabacco sprigiona infatti oltre 7.000 sostanze chimiche (tra cui monossido di carbonio, catrame, IPA, ecc.) che provocano danni a livello di salute, tra cui:
La nicotina genera inoltre una dipendenza rapida e potente, sia fisica che psicologica.
In più, la sigaretta tradizionale ha un impatto negativo sull’ambiente: secondo i dati, ogni anno vengono dispersi 4,5 miliardi di mozziconi di sigaretta, che rilasciano microplastiche e sostanze tossiche e recando gravi danni all’ecosistema.
Le e-cig sono dispositivi elettronici che vaporizzano un liquido (con o senza nicotina), che viene poi inalato dall’utente.
Ne esistono di varie tipologie, ma tutte non generano combustione, funzionando tramite riscaldamento di una miscela formulata con glicerina vegetale, glicole propilenico, aromi e nicotina (opzionale).
L’assenza di combustione rappresenta il primo grande vantaggio delle sigarette elettroniche, in quanto si traduce nell’assenza di catrame e monossido di carbonio e in una notevole riduzione delle sostanze cancerogene presenti nelle sigarette tradizionali, che le rende potenzialmente meno pericolose.
Inoltre, con e-liquid disponibili in diverse concentrazioni di nicotina, è più facile intraprendere un percorso graduale di riduzione della dipendenza e sfruttare così questi dispositivi come strumenti utili a smettere di fumare.
Infine, hanno un impatto minore sull’ambiente: non producono mozziconi, se gestite correttamente generano meno rifiuti usa-e-getta ed emettono emissioni in quantità minore nell’aria.
Anche le sigarette elettroniche hanno però dei contro.
Sebbene meno nocive del tabacco, contengono comunque sostanze che, se inalate quotidianamente e a lungo termine, potrebbero avere conseguenze ancora poco conosciute sulla salute respiratoria.
Hanno poi un appeal estetico decisamente elevato, con tantissimi gusti di aromi per sigaretta elettronica in vendita online e il marketing digitale che rendono lo svapo una moda tra i più giovani, anche tra chi non ha mai fumato prima.
Infine, se utilizzate con nicotina, creano dipendenza e possono mantenere viva l’abitudine al fumo, rendendo difficile un abbandono definitivo.
Chiudiamo questo approfondimento sul confronto tra fumo tradizionale e sigarette elettroniche andando a sfatare 5 falsi miti.