Flavio Briatore vs Ferragni: “Deficiente chi spende soldi per vederla”

Laura Anna Gritti

Architetto di formazione montessoriana, classe 1980 e bergamasca DOC, preferisco scrivere piuttosto che parlare. Ottima ascoltatrice e pessima osservatrice, con i miei testi mi piace riportare in maniera comprensibile a tutti anche gli argomenti più complessi. Appassionata di edilizia tradizionale e di jazz, adoro scrivere di trash per aggiungere quel pizzico di cinismo che riporta con i piedi per terra anche i sognatori incalliti.

Condividi

Ospite di Giletti a ‘Non è l’arena‘, l’imprenditore Flavio Briatore ha toccato l’argomento influencer.

Un tasto che lo fa infuriare, a giudicare dalle dichiarazioni che ha rilasciato durante l’ospitata al programma tv. Lui, che si è sempre dato da fare per lavorare come imprenditore, tra iniziative, successi e fallimenti, non vede di buon occhio gli influencer, prima tra tutti Chiara Ferragni e, a seguire, lo stuolo di ragazze che hanno seguito le sue orme. Ma vede ancora meno di buon occhio chi si lascia affascinare e forse anche abbindolare da questi influencer e spende soldi abboccando alle loro iniziative di marketing.

Intervista a Flavio Briatore

Massimo Giletti ha avuto come ospite a ‘Non è l’arena’ Flavio Briatore. L’imprenditore, classe 1950, è figlio di due maestri elementari. Ha studiato da geometra senza grandi risultati ed è andato subito a lavorare. I suoi primi lavori sono stati il maestro di sci e il gestore di ristoranti. Dopo questa gavetta ha aperto un ristorante tutto suo. Diventa poi assicuratore, ha qualche sventura finanziaria e finalmente si afferma lavorando con Benetton in Formula 1.

Una carriera piena che ha continuato a dargli soddisfazioni e gatte da pelare. Come capita a tutti gli imprenditori.

Ecco perchè da Giletti Briatore non ha certo avuto parole di comprensione per una categoria di persone, nata pochi anni fa, che sembra far soldi a palate senza faticare. Si tratta della categoria degli influencer. E dei tantissimi che li seguono. Attacco ai social media da parte dell’imprenditore quindi, che sostiene, a ragione, che i social siano arrivati a dare l’illusione alle persone di poter far soldi a palate senza lavorare.

Come dar torto all’imprenditore, che nella sua vita ne ha viste di cotte e di crude, mentre gli influencer sembra facciano solo la bella vita e ne fotografino ogni momento condividendo lo scatto sui social per un pugno di likes?

Chiara Ferragni e gli influencer

Secondo Briatore le persone devono lavorare. Lui stesso lo ha fatto e vuole che il figlio Nathan Falco vada a lavorare a 18 anni, per fare la gavetta e arrivare dove arriverà grazie a tanta fatica.

Altro che due fotine social e qualche post sponsorizzato. Per l’imprenditore gli influencer sono ‘deficienti’, così come lo sono coloro che li seguono come se fossero il Dio in terra. In effetti ci sono influencer che dispensano consigli fuori dalla grazia di Dio, come il suggerimento di diventare madre a 16 o 17 anni o che sostengono di bere sempre il beverozzo che sponsorizzano, perché l’acqua rimane un po’ pesantina.

Per non parlare chi definisce ‘duro lavoro’ svegliarsi alle 6 la mattina per un servizio fotografico.

Briatore contro gli influencer e gli imprenditori digitali ha raccolto solo grandi consensi. E ancora di più per aver sostenuto che chi spende 600 e passa euro per frequentare corsi tenuti dagli influencer sbaglia di grosso. La colpa? Del web, che ha fatto perdere il senso del dovere. C’è troppa distanza tra quello che si vede sui social e la realtà.

Purtroppo, anche se ad essere dalla parte di Briatore sono in tantissimi, la battaglia contro il falso mito dei soldi facili grazie al web è ancora tutta da combattere.