Film Prati-Gate bloccato, il regista: “Ho salvato la vita a Pamela”

Gianni Ippoliti si è visto bloccare il film sul Prati-Gate dagli avvocati di Pamela. La proiezione era prevista per il Festival del Cinema di Maratea

Qualche giorno fa abbiamo saputo che sull’ormai famoso Prati-Gate, il regista Gianni Ippoliti ha deciso di fare un film. Questo avrebbe visto la luce il 26 luglio, in occasione del Festival del Cinema di Maratea. Gli avvocati di Pamela Prati, però, hanno bloccato il tutto. Lo sfogo del regista, affidato all’AdnKronos, ha toni particolarmente amari.

Film Pati-Gate bloccato

Il film sul Prati-Gate, su grande richiesta degli avvocati di Pamela Prati, non sarà proiettato. Questo è quanto si apprende da Adnkronos che ha raccolto lo sfogo del regista Gianni Ippoliti. In occasione del Festival del Cinema di Maratea, così come è stato ampiamente annunciato, avrebbe dovuto andare in onda il trailer della pellicola, ma tutto è andato a monte. Stando a quanto scritto, pare i legali della soubrette sarda abbiano diffidato l’organizzazione delle Giornate del Cinema Lucano perché “il prodotto audiovisivo si preannuncia altamente lesivo per la showgirl e quindi potrebbe danneggiarla”. Ippoliti ha dichiarato: “Capisco che avrebbe voluto fare prima il film Pamela, ma avrebbe potuto vederlo prima o farmi una telefonata, visto che le ho anche salvato la vita una volta, quando ebbe una congestione in macchina”. Il regista, ovviamente, ha un tono ironico, ma nelle sue parole si coglie una certa amarezza. L’uomo ha poi voluto aggiungere un aneddoto riguardante proprio un momento importante condiviso con la Prati. Pare, infatti, che lui le abbia salvato la vita. Ippoliti ha rivelato: “Era il 1991 e stavamo andando a Rio Del Garda per la presentazione dei palinsesti Rai. Io sono pranoterapeuta e lei aveva dei fortissimi dolori allo stomaco così io le appoggiai una mano e Pamela si sentì subito meglio. La prossima volta non ti salverò, te la vedrai da sola”. Ora, dire che le abbia salvato la vita sembra un parolone, ma, di certo, avrebbe potuto telefonargli e parlare con lui, piuttosto che far intervenire gli avvocati. Con i vecchi amici non si fa così? Forse, l’ex primadonna del Bagaglino, con tutta questa storia, ha perso il lume della ragione.

Perché un film sul Prati-Gate?

Soltanto pochi giorni fa, Ippoliti, contento della possibilità ottenuta di poter mostrare il trailer del film al Festival del Cinema di Maratea, ha rilasciato un’intervista a Novella 2000. Alla rivista ha spieganto anche il perché ha scelto questo argomento tanto discusso. Gianni ha dichiarato: “Il corto è nato da una semplice considerazione: Barbara d’Urso è andata in vacanza, ed era necessario assicurare un prosieguo a un fatto così avvincente che ha coinvolto emotivamente tutti gli italiani”. Effettivamente, sono molti i fan di Live-Non è la D’Urso che si sono sentiti abbandonati senza poter scoprire più nulla su Mark Caltagirone, Eliana Michelazzo, Simone Coppi, Pamela Perricciolo e, ovviamente, la Prati. Il regista ha aggiunto: “Dopo sei mesi di trasmissioni televisive sulla vicenda, bisognava continuare quel racconto ricco di capovolgimenti e inaspettati colpi di scena”. Quindi, avrebbe mai potuto lasciarsi scappare un simile bocconcino? Ovvio che no. Proprio per questo è nata la pellicola perché il Prati-Gate non poteva “morire improvvisamente per l’arrivo dell’estate e della conclusione di alcuni palinsesti. Ecco, quindi, che ho pensato di trasformare l’intero accaduto in un film”. Considerando che Ippoliti si sarebbe basato su fatti realmente accaduti, perché gli avvocati della soubrette sarda hanno temuto che potesse rovinare la sua immagine? Restiamo in attesa di capire cosa c’è ancora di marcio in questa vicenda.


Scritto da Fabrizia Volponi

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