Festival di Sanremo: vincono Cristicchi e, con riserva, Baudo-Sisifo

Condividi

L'avevo detto che vinceva Cristicchi!

Lo so, è poco elegante, ma come faccio a non vantarmi? Fa tanto taricone in stile "scommettiamo che…", ma non posso esimermi, perché ho pronosticato la sua affermazione su questo blog ben tre giorni prima che cominciasse il Festival.

Il post del 24 febbraio cominciava così: "Simone Cristicchi è il candidato ideale alla vittoria sanremese…" Era un'intuizione basata, come ho scritto, sul profilo del personaggio: perfetto più di ogni altro per meritare un input, in quanto dotato di talento e in fase di decollo. E, anche se questo non l'ho scritto, sul tema della sua canzone, che supponevo non passasse inosservato in una gara pre-etichettata di qualità.

Si conferma dunque la tendenza delle giurie a premiare gli emergenti in rampa di lancio, prassi ormai in voga da una decina d'anni, a prescindere dai cambiamenti dei criteri di votazione.

Il trend è ovviamente sostenuto dalle case discografiche.

La vittoria finale è decisa infatti dal televoto al 30 per cento, e dalle giurie demoscopiche al 50, entrambi sistemi "condizionabile" dagli addetti ai lavori (anche di questo accennavo in quel post).

La giuria di incompetenti musicali, cosiddetta di qualità, ha pesato invece solo per il 20%. Il suo operato è stato non a caso il più visibile e controllabile dal pubblico e contestato proprio dai discografici, oltre che, per motivi diversi, dai telespettatori ragionevoli: che senso ha definire di qualità una giuria formata da persone che capiscono di pentagramma quanto un qualsiasi gruppo di abbonati Rai estratto a caso dal notaio Pocaterra?

La vittoria di Cristicchi, in ogni caso, mi piace molto, perché va ad un artista coraggioso, originale e dotato di qualità: queste ultime prima di ora erano rimaste abbastanza inespresse, ma s'intravedevano chiaramente.

Si chiude così un bel festival, iniziato bene, proseguito meglio, ma purtroppo finito "a schifìo", come titola Il Giornale, per le note polemiche politiche che inaugurano un capitolo extra canzoniero tutto da seguire.

Chissà perché Baudo, che avrà anche un caratteraccio ma è apprezzato con merito per la sua lealtà, apertura ed altruismo nei confronti del pubblico e per l'attaccamento ai valori veri che non gli ha mai fatto assumere pose da divo, si boicotta sempre quando arriva all'apice del successo?

Tra i tanti consulenti di cui dispone un vip tv, non c'è ne è uno che possa guarirlo da questa sindrome di Sisifo, che lo costringe a ripartire dal basso tutte le volte che arriva quasi in vetta?

Spero per lui che non sia così anche stavolta.

Di fatto, un Festival elegante e gradevole rischia di essere ricordato per l'uragano politico che potrebbe scatenarsi nelle prossime ore, se la matassa ormai alquanto incasinata non si sbroglia.

Per chi volesse saperne di più, il network Blogosfere si è occupato del Festival in tutti i suoi aspetti con servizi speciali, dedicati anche alla spinosa questione politica.

Io naturalmente vi segnalo lo Speciale sugli aspetti inediti della rassegna che ho curato a partire da lunedì 19 febbraio.

Ed in particolare, una pagina che sarà aggiornata anche prossimamente, in cui si può rivedere e personalizzare in modo interattivo il Festival e tutto quello che d'interessante e curioso ha ruotato intorno a questa edizione: video di tutti i cantanti, filmati di interviste, di critiche, parodie, e molto altro…