Tutto l’ Essenziale su Marco: l’esibizione, la vittoria, la conferenza stampa e gli esordi a X Factor: guarda tutti i video
Diciamo, innanzitutto, come Fazio ha domandato chiudendo il Festival, che Luciana Littizzetto è stata grande (“Grazie a tutti, scrivetelo che Luciana è stata un gigante“) perché brava, di battuta pronta, capace di fare quelle domande che tutti pensano ma nessuno osa (“Ma Toto sarai diventato comunista?) con ironia e simpatia che i denigratori della comica chiamano volgarità.
Perché ha saputo portare vestiti improbabili e affermare concetti che infastidiscono molti.
Sanremo si è concluso con un tripudio di ascolti, non troppe polemiche, pochi (relativamente) soldi ben spesi, canzoni dimenticabili e due vincitori (categoria giovani e big) molto simili fisionomicamente.
A trionfare nella serata finale del Festival, sino alla sbilenca salita sul podio Sanremese, è l’amatissimo Marco Mengoni. Sin da principio il cantante di Ronciglione era tra i favoriti nei pronostici: un X Factor vinto alle spalle, quello del 2009 sotto la guida di Morgan, un terzo posto a Sanremo nel 2010 con premio della Critica, migliaia di dischi venduti e concerti gremiti.
Idolo delle ragazzine e degli animi gentili con una grande potenzialità: non la voce (i fan mi fulmineranno), ma la strana personalità. La scoprì, oltre al timbro, l’olimpico Morgan (ori su ori collezionati nella scelta dei sui candidati, divenuti campioni di incassi) e furbescamente ci giocò su.
Perché non si capisce bene se il giovane Marco ci è o ci fa. Sguardo perso nel vuoto, corpo che fugge il pubblico, loquacità da italiano in vacanza in un paese in cui si parla inglese e reazioni lente.
A guardarlo ieri sera, mentre Fazio lo proclamava vincitore, si restava interdetti: Mengoni é silenzioso, avulso dal palco, dà le spalle al pubblico e poi accarezza con la guancia il premio, fissando il vuoto.
Mi domando se sia grande timidezza, certezza della vittoria o se il cantante (non lo dico con cattiveria) sia in cura. Potrebbe anche darsi, mi dico, che dopo l’esibizione degli Almamegretta ne Il ragazzo della via Gluck durante la serata revival, Marco abbia scoperto l’erba…
Insomma, avrete capito che la canzone di Marco non mi piace particolarmente e che la mia concentrazione si è spostata, mentre cantava, su altri dettagli. Le ricerche sul web mi confermano che Marco è un tantino strambo (e chi non lo è?), al limite tra l’irrimediabilmente naturale e il forzatamente artificioso: sguardi da copertina o attoniti in cerca di un pensiero… vince su Elio e le storie tese che sul dualismo hanno costruito una carriera, secondi sul podio.
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