Motivo: troppo volgare. Ma Zalone non è osceno: infatti non ha neppure mandato a ‘fanc..lo il conduttore-cantante della rassegna sanremese!
Gianni Morandi non vuole Checco Zalone al Festival di Sanremo 2012.
Il conduttore-cantante voleva scritturare Zalone ma ci ha ripensato dopo aver visto uno spettacolo del comico barese.
“Troppe parolacce” -ha sentenziato- “non va per Sanremo“.
E’ un errore di valutazione.
Checco Zalone in realtà è un personaggio boccaccesco.
Ma lo interpreta l’avvocato jazzista Luca Medici, in arte cantante neomelodico partenopeo, artista intelligente come pochi.
Capace di capire bene su quale palco si trova.
Il bello della comicità di Zalone è proprio l’uso non triviale della scurrilità.
La sua spudoratezza non è oscena proprio perché è talmente esasperata, caricaturale, da risultare vera. E’ talmente falsa da sembrare autentica: un cortocircuito che riesce a pochi grandi artisti! La sua comicità è liberatoria. I quartieri popolari sono pieni di Checchi Zaloni, e c’è uno Zalone dentro ognuno di noi, anche di chi è nato nella sala parto di uno yacht ormeggiato a Montecarlo.
E ciò che riproduce la vita è pura arte.
E’ volgare il pistolotto moralista inframmezzato da un c..zo a sorpresa per attirare l’attenzione.
Zalone invece maneggia il suo personaggio con l’intelligenza colta di un attore dell’Actor Studio che viene dal jazz ed è pure laureato.
La riprova che Zalone non è sconcio è che chiama “froci” i gay scatenando le risate degli stessi gay.
Che insulta le donne suscitando l’ilarità delle femministe.
E, sopratutto, che accetta il rifiuto di Morandi senza neppure mandarlo a fan..c..lo.
Più educato di così: Gianni, ripensaci!
