Il bravissimo regista porta a casa, per la seconda volta, il Gran Prix
È Matteo Garrone a vincere, per la seconda volta alla sua seconda partecipazione a Cannes, il Grand Prix.
In pochi speravano che l’Italia, in gara con un solo film, Reality per l’appunto, potesse tornare a casa con qualche premio.
I primi sentori di un possibile premio per Garrone si erano avuti quando il regista, un giorno prima della premiazione, era tornato a Cannes.
Sentori divenuti realtà, che hanno regalato a Reality, all’Italia e al bravissimo Matteo, il premio più importante dopo la Palma d’oro.
Raggiante già sul red carpet – con la moglie Nunzia al fianco – Garrone dal palco, in un francese alterato dall’emozione, ringrazia “tutto lo staff, gli attori e il produttore e la giuria“.
Nanni Moretti, presidente della giuria, a proposito del film dichiara:
“Alcuni giurati sono stati colpiti dalla miscela di humour e dramma, che ha ricordato il rinnovamento della tradizione della commedia all’italiana. Un’opera di grande umanità, mai razzista e mai paternalista con i suoi personaggi, che ha colpito molti di noi anche per le sue interpretazioni“.
Tra gli interpreti più apprezzati Aniello Arena, attore teatrale che sta attualmente scontando l’ergastolo nel carcere di Volterra.
A spiegare cosa sia Reality ci ha pensato lo stesso Garrone:
“Il film nasce da una storia semplice, documentata, che abbiamo trasfigurato per fare una riflessione su un paesaggio contemporaneo; un viaggio attraverso un Paese. Un percorso fatto di sogni e attese di questi sogni, che si sviluppa su due piani: uno esterno, geografico e l’altro interno, psicologico.
Due piani che sono fortemente connessi fra loro, infatti è proprio quel tipo di paesaggio culturale a generare i personaggi che animano la nostra storia. Reality è un film sulla percezione del reale, la storia di un uomo che esce dalla realtà ed entra nel proprio immaginario. Ho sempre pensato a Luciano, il protagonista del film, come ad un moderno Pinocchio, un personaggio con un’innocenza e un candore infantili. Infatti, filmandolo, l’ho seguito come se stesse vivendo un’avventura fantastica.
Durante le riprese ero di continuo alla ricerca di quel sottile equilibrio tra realtà e sogno, ricercando anche dal punto di vista figurativo una dimensione favolistica, una sorta di realismo magico”.
Reality verrà distribuito anche in America, grazie alla società indipendente di distribuzione Oscilloscope. Fondata da uno dei Beastie Boys, Adam Young, morto il 4 maggio, la Indie Oscilloscope , guidata ora da Dan Berger e David Laub, punta sui film d’autore europei.
E la ‘dark comedy’ del regista noto in Usa per Gomorra è il primo passo di questa politica.
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