Fermi tutti, arriva lo Spot immobile!

C'era una volta il monoscopio.

Era un collage inerte di figure geometriche che si piazzava sullo schermo alla fine delle trasmissioni, ben prima dell'avvento dei lupi mannari e di Gigi Marzullo, e non si smuoveva da lì fino all'indomani alle 17, più cocciuto e sedentario di Maurizio Costanzo.

Era accompagnato da un sibilo invariato, dotato di un notevole potere ipnotico: infatti molti telespettatori si addormentavano in poltrona lasciando la tv accesa.

Oggi non esiste più, anche perché il suo charme soporifero farebbe concorrenza sleale a Maria De Filippi. Ma il fascino dell'immobilità espresso dalla sua oziosa geometria è stato recuperato dai creativi statunitensi, che hanno deciso di trasformarlo in un format-monoscopio per la Pubblicità.

"Alla Fox, il network di Murdoch- scrive sul suo blog, criticando la trovata in modo negativo la giornalista Carola Frediani- hanno progettato una pubblicità statica, immobile, che dura 30 secondi, per far sì che chi usa l'avanzamento rapido dei videoregistratori rimanga comunque ipnotizzato dall'immagine riprodotta sullo schermo. L'idea è sempre quella, forzare lo spot negli occhi degli utenti come una torta in faccia".

Potenza della fantasia televisiva, che rispecchia la Natura: nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma!

A differenza di Carola Frediani, non trovo biasimevole che la tv di flusso, moto perpetuo dell'immagine in movimento, si rassereni riscoprendo la forza espressiva dell'immagine statica.

Né il Cinema né tanto meno la Tv avevano d'altronde mai soppiantato il richiamo evocativo e seduttivo di questa forma d'arte, la Fotografia.

Accarezzo l'idea che in futuro gli spot siano girati da geni della rappresentazione visiva come Berengo Gardin o Enzo Sellerio!

Non solo, l'inedita risorsa si potrebbe applicare anche ai format televisivi.

Come spiega il semiologo Daniele Barbieri, un programma tv non è un testo estetico, né d'altra parte un testo narrativo (tranne che non sia una fiction o un reportage) ma solo un pragmatico e volgare contenitore di eventi ed enunciati: un florilegio di cose che succedono e di frasi che si dicono per catturare l'ondivaga attenzione del pubblico a casa.

Pragmatico perché deve funzionare, senza tanti fronzoli, per esorcizzare il diabolico consumatore di yogurt e merendine che si agita furioso in ognuno di noi; volgare, perché attiene al volgo, è popolare, senza offesa per i nobili di ceto, di intelletto e di cuore all'ascolto.

La Fotografia potrebbe dunque esaltare lo statuto dei programmi tv, elevarlo al blasonato rango di testo dotato di gradevolezza estetica.

Un format che valorizza la bellezza e l'espressività congelata, inoltre, potrebbe soccorrere vip e dive dalla mimica bloccata da frequenti tiraggi chirurgici.

Il volto di Valeria Marini paralizzato in primissimo piano per più di 5 minuti, potrebbe alimentare un programma non meno interessante di Circus.

Un telequiz-monoscopio basato sulle seguenti opzioni:

1) sta recitando La Locandiera di Goldoni nel ruolo dell'effervescente Mirandolina

2) é svenuta dopo lo sforzo sostenuto per sollevare una gamba

3) è tirata secondo uno schema da parole incrociate concepito per lei dal suo personal-enigmista: 2 orizzontale da orecchio ad orecchio, da fronte a tetta destra 4 verticale e da nuca a coscia sinistra 27 trasversale 

4) è protagonista di un format fotografico.

Via al televoto!
Leggi la notizia dello Spot Statico sul blog di Carola Frediani La fotografia di questo post è di Ferdinando Scianna ed è tratta dal sito Fotografi ItalianiVai alla storia del monoscopio su Pagine '70 I più curiosi e/o masochisti, possono ascoltarne il sibilo in Real audio

Scritto da Style24.it Unit

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