Perché lo smalto sulle unghie di Fedez provoca ancora indignazione

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Fedez mostra uno smalto sulle unghie e provoca indignazione.

Una scelta di così “poco conto”, semplicemente dettata dalla voglia di mostrarsi in un modo diverso dal solito, può destare tanto scandalo? Ebbene, ancora oggi sì. Uno scandalo di tutta evidenza, se si considera la valanga di commenti sui social che il rapper ha ricevuto. Fedez ha anche lanciato una sua linea di smalti colorati, in collaborazione con il brand Layla. Ma pare sia nuovamente al centro di una polemica di indignati.

Perché?

Fedez con lo smalto sulle unghie: paura e indignazione per molti

Diciamolo chiaro e subito: lo smalto sulle unghie di un uomo, per molti, e non tutti, provoca un certo senso di vergogna. Perché? Lede la tanto decantata virilità maschile. La risposta pare essere proprio questa. Per alcuni sembrerà assurdo che si concepisca una netta separazione fra “cose da donne” e “cose da uomo”, ma la società pare non aver fatto ancora quel piccolo-grande passo in avanti.

Pur riconoscendo che esistono aspettative d’acquisto pressoché assimilabili al desiderio dell’uomo e altre a quello della donna, non si può al contempo sostenere che le cose in sé siano destinate ad essere indossate, usate o acquistate da un sesso piuttosto che dall’altro. Questa idea, piuttosto, è supportata dal complesso concetto di un’espressione di genere molto radicata, ma non più rappresentativa della società in cui viviamo. Il concetto di genere è stato criticamente rivisto nel corso del tempo ampliando l’analisi a concetti prima inesplorati poiché non funzionali ad un’idea maschilista e patriarcale di società.

Ancora frasi d’odio contro il rapper

Per molti, tuttavia, l’espressione di genere femminile è ancora contornata da elementi quali il make up o la gonna oppure ancora dall’aspettativa che le donne svolgano soltanto certe professioni o addirittura non ne svolgano alcuna.

Per tale ragione, un’azione come quella di Fedez (indossare uno smalto) desta tanto scandalo o addirittura indignazione, prese di posizione anche omofobe. Si parla di frasi espressamente d’odio come “Mi viene da vomitare”, “Mi fai schifo”, alle quali i leoni da tastiera hanno ormai abituato il popolo del web. Una volta abituatisi, però, si è ad un passo dal cedere non soltanto alla, del tutto irrilevante, codardia di certe persone ma, di importanza decisamente maggiore, anche ad un’idea retrograda e filtrata di società, dell’uomo e della donna.

Non esistono cose per donne o per uomini

Di per sé, dunque, il make up e lo smalto non appartengono alle donne, così come in una fabbrica di pezzi per automobili non ci lavorano soltanto gli uomini. Sono convenzioni sociali non necessariamente da condividere in toto, ma comunque da comprendere affinché il proprio dissociarsi da una scelta non comporti una “messa al rogo” di chi quella scelta l’ha invece abbracciata.

Nel quadro qui discusso, va sottolineato che altre idee come quella, ahimè tanto diffusa, secondo cui un bambino a cui si lascia mettere lo smalto o giocare con una bambola diventerà gay, sono allo stesso modo da sradicare. Oltre che non basata su alcun fondamento scientifico, risponde più ad un preconcetto della persona che ad una reale aspettativa futura sull’orientamento sessuale di quel bambino.

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