Fedez contro il Codacons per il social down: “Volo nell’iperuranio”

Fabrizia Volponi

Fabrizia Volponi nata ad Ascoli Piceno nel 1985. Laureata in "Scienze Storiche" e in "Scienze Religiose", sono da sempre appassionata di lettura e di scrittura. Divoro libri e li recensisco sul mio Blog Libri: medicina per il cuore e per la mente. Lasciatemi in una libreria, possibilmente piccolina e vintage, e sono la donna più contenta del mondo.

Tag: Fedez
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Fedez e il Codacons sono in guerra da anni, ma ogni volta che lo scontro si riaccende i fan sono in prima fila per assistere al teatrino. Questa volta, il motivo del contendere è il social down delle scorse ore.

Fedez contro il Codacons per il social down

La guerra tra Fedez e il Codacons è nota a tutti, per cui non stupisce che abbiano avuto qualche problemino anche il merito al social down delle scorse ore. Facebook, Instagram e Whatsapp hanno smesso di funzionare per circa 7 ore, mandando molte persone in tilt. In tanti si sono riversati su Twitter e Telegram ed è proprio nel mondo virtuale dell’uccellino celeste che è andato in scena l’ennesimo scontro tra il rapper e l’Associazione dei consumatori. E’ stato il Codacons ad aprire la battaglia, gioendo per il social down: “liberazione dallo strapotere degli influencer che in Italia dettano legge sui social e bersagliano i follower“.

Fedez contro il Codacons per il social down: le parole

Davanti a frasi come “Almeno per qualche ora dovranno tacere“, ovviamente riferite agli influencer, Fedez non è riuscito a rimanere in silenzio. Attraverso il suo profilo Twitter, il marito di Chiara Ferragni ha condiviso le parole del Codacons e ha esclamato:

“Ahahahah volo nell’iperuranio senza Wi-Fi”.

Poco dopo, Fedez ha postato un meme: “Il Codacons che festeggia per #instagramdown. Io che rispolvero Twitter: Vediamo se mi ricordo come si fa“.

Fedez, Codacons e il social down: fan in delirio

I fan, neanche a dirlo, si sono schierati dalla parte di Fedez. Il Codacons, infatti, ha più volte dimostrato di non apprezzare gli influencer, facendo anche battaglie all’ultimo sangue. C’è da dire, che una prima vittoria da parte dell’Associazione dei consumatori è stata registrata tempo fa: tutti i lavoratori del mondo virtuale sono obbligati a segnalare quando le loro sponsorizzazioni sono pagate o meno.