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Emma Bonino, storica leader del Partito Radicale, ha recentemente aperto una finestra sulla sua vita privata nel corso di un’intervista nel programma televisivo Verissimo.
Con grande sincerità, ha condiviso le sue esperienze legate alla maternità, rivelando le difficoltà e le sfide affrontate nel percorso di crescita delle sue due figlie adottive, Aurora e Rugiada.
La storia di Emma Bonino non è solo quella di una politica di successo, ma anche di una madre che ha scelto di adottare due bambine in un periodo della sua vita caratterizzato da impegni professionali intensi e sfide personali.
La decisione di diventare madre adottiva è stata influenzata da esperienze personali significative. A soli 26 anni, Emma ha affrontato una grande scelta: interrompere una gravidanza in un’Italia in cui l’aborto era ancora considerato un reato. Questo evento ha lasciato un segno profondo nella sua vita e ha contribuito a plasmare il suo impegno nella lotta per i diritti delle donne e la legalizzazione dell’aborto.
Molti anni dopo, quando la sua carriera politica era ben avviata, Emma ha deciso di adottare.
Ha accolto nella sua vita due bambine, Aurora e Rugiada, ma il percorso non è stato semplice. L’adozione di Aurora, la primogenita, si è rivelata complessa, dato che la bambina era già in età scolare e il loro legame iniziale ha subito delle difficoltà.
Il legame con Aurora ha attraversato momenti di crisi, culminando in un distacco doloroso che ha lasciato Emma con un senso di perdita.
Al contrario, l’adozione di Rugiada ha rappresentato un’esperienza più serena e affettuosa. Emma ha sempre parlato di Rugiada con grande tenerezza, riuscendo a mantenere un rapporto solido nel tempo.
Diventare madre adottiva ha comportato per Emma Bonino una sfida continua, specialmente mentre ricopriva ruoli di primo piano nella politica. La sua vita era un costante equilibrio tra impegni istituzionali e le necessità quotidiane di una madre, dalle riunioni di lavoro alle notti insonni passate a leggere favole.
Questa combinazione di responsabilità è stata ulteriormente complicata dalla diagnosi di un tumore ai polmoni, che ha ricevuto nel 2015 e che ha affrontato con determinazione.
Durante gli anni di lotta contro la malattia, Emma ha dovuto prendere una decisione difficile: affidare Aurora e Rugiada a famiglie in grado di offrire loro un contesto più stabile e sicuro. Questa scelta, anche se dolorosa, è stata motivata dal suo amore incondizionato verso le figlie e dalla consapevolezza dei limiti imposti dalla sua salute.
Emma ha descritto questo passaggio come un atto d’amore, un riconoscimento dei bisogni delle sue figlie rispetto ai propri desideri. “L’amore non è possesso”, ha dichiarato, sottolineando come a un certo punto sia stato necessario prioritizzare il benessere di Aurora e Rugiada rispetto alla sua voglia di tenerle vicine. La sua esperienza di maternità, pur non essendo quella tradizionale, si è rivelata intensa e significativa, caratterizzata da momenti di gioia e sfide quotidiane.
Nel libro intitolato Madri, pubblicato nel 2025, Emma Bonino ha affrontato questi temi con grande sincerità, condividendo la sua storia di maternità e le emozioni legate a scelte difficili. La sua narrazione è un viaggio attraverso il dolore e la ricerca, fino a trovare un nuovo significato nell’accoglienza e nell’amore. Emma ha compreso che la maternità non si esaurisce nel possesso, ma si esprime anche nel lasciare andare.
Nonostante il legame con Aurora si sia allentato nel tempo, Emma ha continuato a mantenere un rapporto affettuoso con Rugiada. Queste relazioni, pur mutate, sottolineano l’importanza dell’amore incondizionato e della crescita personale. La storia di Emma Bonino come madre adottiva rappresenta un esempio potente di come l’amore e la responsabilità possano coesistere anche nelle circostanze più difficili.