Elezioni politiche 2013: candidati mostri nei poster di Sinister

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L’orrore, l’orrore: così esclamava Kurtz in Cuore di tenebra.

Ma non sapeva ancora di riferirsi alla politica italiana

Si avvicina il momento della verità, l’attimo in cui si deciderà il destino di un’intera nazione, il banco di prova della democrazia italiana.

Tra domenica e lunedì il popolo del Bel Paese sarà infatti chiamato a esprimere una preferenza politica, scegliendo così gli uomini e le donne che avranno l’arduo compito di trascinare l’Italia fuori da un baratro non solo economico in cui è sprofondata negli ultimi anni (o in cui, forse, si trova da molto tempo senza che se ne fosse consapevole).

Eppure, doveste saggiare anche solo superficialmente l’elettorato, mai come oggi incontrereste sfiducia e indecisione sulla vostra strada: nessuno è sicuro delle proprie scelte, il voto viene distribuito a seguito di un processo di esclusione, nella maggior parte dei casi, all’insegna del “meno peggio”, invece che grazie alla spinta di una convinta adesione agli ideali e ai valori dei candidati.

Angelino Alfano, Antonio Ingroia, Beppe Grillo, Mario Monti, Pierluigi Bersani e Silvio Berlusconi: sono alcuni dei nomi che televisioni, giornali e il web ripetono in continuazione come in un mantra.

I loro volti sono notissimi e forse, nello scrutarli con attenzione, alcuni di voi saranno stati colti da una sensazione di disagio, di inquietudine, di ansia, e di terrore primordiale.

È quanto devono aver realizzato anche i responsabili della campagna pubblicitaria di Sinister, il film horror in uscita nei cinema il 14 marzo, definito uno dei migliori titoli di genere dell’anno scorso. “Se lo voti niente può salvarti“: così recita la tagline dei poster che modificano l’idea grafica originale, rappresentata da una bambina che appoggia la mano al muro lasciando una striscia di sangue, la quale, gocciolando, disegna una maschera demoniaca.

Solo che, almeno in Italia, al posto di questo viso diabolico, nelle 6 locandine create per l’occasione, campeggiano proprio i volti dei candidati sopraccitati. Una visione spaventosa, forse un presagio del peggio che deve ancora arrivare.

Nessuno potrà salvarci, nemmeno Oscar Giannino.