Eleonora Abbagnato Opéra di Parigi: nominata etoile, prima italiana

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Serata trionfale per colei che è l’orgoglio della danza tricolore

Quello della danza classica è un mondo di sacrificio, sudore, abnegazione, lavoro instancabile, rivalità feroci, invidie rancorose, rinunce e consacrazione assoluta all’arte (o almeno, questo è quanto ho ricavato io dalla visione di Il cigno nero di Darren Aronofsky).

Il trionfo e la celebrazione ufficiale iin questo ambito, dunque, assumono un rilievo molto maggiore rispetto ad altri ambienti dello spettacolo.

Esordio a 11 anni in un programma presentato da Pippo Baudo, la co-conduzione di una serata del festival di Sanremo, la partecipazione al film Il 7 e l’8 di Ficarra e Picone, un’ospitata come ballerina nel talent show Ballando tra le stelle, la collaborazione al videoclip Ad ogni costo di Vasco Rossi.

Sembrerebbero i punti salienti del curriculum di una qualsiasi valletta, letterina, velina che dir si voglia che infestano la televisione postberlusconiana che siamo costretti a sopportare tutti i giorni.

E invece non sono altro che dei piccoli svaghi all’interno di una carriera colossale quale è quella di Eleonora Abbagnato, ballerina nel corpo di ballo dell’Opéra di Parigi dal 1996, ovvero appena raggiunta la maggiore età. Nel 2000 diventa prima ballerina del tempio della danza mondiale e proprio ieri sera, al termine della replica della Carmen, è stata nominata dal direttore Nicolas Jol e dalla direttrice del corpo di ballo Brigitte Lefevre “danseuse etoile“, ovvero il massimo riconoscimento all’interno della gerarchia del balletto dell’Opéra, tra l’altro per la prima volta assegnato a un’italiana.

Giustamente in lacrime, la Abbagnato è stata abbracciata da un applauso di oltre quindici minuti che ha sigillato la sua entrata nella storia della coreutica. La danzatrice, visibilmente al settimo cielo, ha voluto dichiarare eterna fedeltà al teatro e al corpo di ballo che l’ha resa nota in tutto il mondo:

Sono emozionata, felice, commossa. È una nomina che corona una vita di lavoro e passione. Ringrazio le mie insegnanti che hanno sempre creduto in me, nei miei talenti e nei miei difetti.

Mi hanno dato fiducia. Non lascerei mai l’Opera di Parigi, il livello della compagnia è altissimo. Non ho mai mollato la presa in tutti questi anni: anche se all’inizio non ero una bambina superdotata per la danza eppure ero sicura che prima o poi sarei arrivata e quindi non ho mai mollato la presa.”

Foto: Getty Images