Argomenti trattati
In Italia, il tema dell’educazione affettiva nelle scuole è da tempo al centro di un acceso dibattito.
A differenza di molti stati europei, il paese non ha ancora introdotto una legge che renda obbligatoria l’educazione sessuale e affettiva. Questo ritardo legislativo è preoccupante, soprattutto considerando i dati allarmanti relativi alla violenza di genere e all’ignoranza sessuale tra i giovani.
Dal 1975, oltre trenta proposte di legge sono state presentate in Parlamento, tutte destinate a cadere nel vuoto. Nel frattempo, fenomeni come il revenge porn e i deepfake sessuali stanno emergendo come gravi problematiche sociali.
La mancanza di un’educazione strutturata e formalizzata rende i giovani vulnerabili a queste nuove forme di violenza e sfruttamento.
Secondo uno studio presentato dalla Fondazione Una Nessuna Centomila, una ragazza su tre subisce violenza psicologica in una relazione. Ogni tre giorni, una donna viene uccisa in Italia da un uomo che afferma di amarla. Questi dati dimostrano l’urgenza di educare i giovani a relazioni sane e rispettose.
Tuttavia, il silenzio regna sovrano nelle aule scolastiche, dove il tema dell’affettività è considerato controverso e spesso evitato.
Guardando oltre i confini italiani, si possono notare esempi virtuosi di educazione sessuale e affettiva. Paesi come la Svezia e la Norvegia hanno introdotto l’educazione sessuale obbligatoria rispettivamente nel 1955 e nel 1960. Oggi, in Svezia, i programmi si concentrano su tre pilastri fondamentali: sessualità, consenso e relazioni.
In Danimarca, l’educazione sessuale è obbligatoria dal 1970, mentre in Finlandia è stata integrata nei programmi scolastici fin dallo stesso anno. Altri paesi, come la Francia, hanno reso obbligatoria l’educazione alla vita affettiva in anni recenti, aggiornando i contenuti per includere l’empatia e le relazioni interpersonali. Ogni esempio internazionale dimostra come l’educazione sessuale e affettiva possa contribuire a costruire una società più consapevole e rispettosa.
Una delle principali sfide per l’implementazione dell’educazione affettiva in Italia è rappresentata dalla formazione degli insegnanti. Attualmente, non esistono programmi formativi obbligatori che preparino i docenti a trattare temi sensibili come la sessualità e le relazioni. È fondamentale che gli educatori acquisiscano competenze in materia di salute, diritti umani e uguaglianza di genere.
La Fondazione Una Nessuna Centomila ha avviato un corso di alta formazione per insegnanti, con l’obiettivo di fornire strumenti teorici e pratici per affrontare le tematiche di genere e prevenire la violenza.
Questo corso intende contrastare gli stereotipi di genere e promuovere la crescita affettiva dei giovani, rendendo le scuole luoghi sicuri e inclusivi.
L’educazione affettiva deve essere considerata una priorità educativa e non un tema marginale. È fondamentale che l’Italia si allinei agli standard internazionali e promuova una cultura del rispetto e della consapevolezza. Solo in questo modo si potrà costruire una società più empatica e libera dalla violenza.