E se ci ribellassimo alla stupidità della pubblicità in tv?

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Tra le forme di comunicazione esistenti in televisione la pubblicità è senza dubbio uno delle più potenti e infide, nel senso che nessuno le sfugge perché è l'unico programma su cui tutti prima o poi sono costretti a buttare un occhio.

In genere siamo abituati a snobbare gli spot televisivi, a considerarli innocui e marginali, ma non è così: per le loro caratteristiche di essere brevi e ripetuti ad infinitum sono capaci di entrare nella nostra testa e di incidere sui nostri comportamenti e le nostre idee molto più di quello che sospettiamo.

Il che desta una certa preoccupazione, soprattutto pensando alla volgarità, alla sciatteria e soprattutto alla stupidità che contraddistingue la maggior parte dei "consigli per gli acquisti", come li chiamava Costanzo, che invadono le nostre case a ogni ora del giorno e della notte.

Ecco forse dovremmo prenderli un po' più sul serio, dovremmo pretendere un minimo rispetto per la nostra intelligenza, almeno questo ci sarebbe dovuto. E invece di fare spallucce ribellarci a pubblicitari che ci propongono donne che verniciano cancelli in tacchi alti e minigonna e adolescenti che superano una crisi di cuore mangiando una mozzarella. Come? Evitando accuratamente di comprare quei prodotti.

(In alto, lo sketch di Luciana Littizzetto contro la pubblicità della Saratoga).