Disuguaglianze di genere in Italia: un’analisi approfondita per il 2024

Un'analisi delle sfide e delle opportunità per le donne nel mercato del lavoro italiano.

Il quadro attuale delle disuguaglianze di genere

Nel 2024, il rendiconto di parità di genere dell’INPS mette in luce un panorama preoccupante riguardo alle disuguaglianze tra uomini e donne in Italia. Nonostante i progressi in alcuni ambiti, i dati rivelano che il tasso di occupazione femminile si attesta al 52,5%, ben al di sotto del 70,4% degli uomini. Questo divario di 17,9 punti percentuali è solo la punta dell’iceberg di un problema più profondo che affligge il nostro Paese.

Le barriere all’accesso ai ruoli di vertice

Le donne, pur essendo più istruite, si trovano ad affrontare ostacoli significativi nell’accesso ai ruoli dirigenziali. Solo il 21% dei dirigenti e il 32,4% dei quadri sono donne, evidenziando un blocco di carriera che è spesso il risultato di discriminazioni di genere. Questa situazione non solo limita le opportunità professionali per le donne, ma impoverisce anche le organizzazioni, privandole di una diversità di pensiero e di approcci.

Il gap salariale e il lavoro part-time

Un altro aspetto critico è il gap salariale, che nel 2023 ha visto le donne guadagnare in media il 20% in meno rispetto ai colleghi maschi. Le differenze sono ancora più marcate in settori come le attività finanziarie e professionali, dove le donne guadagnano rispettivamente il 32,1% e il 35,1% in meno. Questo divario è aggravato dalla prevalenza del lavoro part-time tra le donne, che rappresentano il 64,4% dei lavoratori part-time. Inoltre, il 15,6% delle donne occupate è costretto a lavorare a tempo parziale involontariamente, una situazione che riflette la precarietà del mercato del lavoro e le difficoltà nel bilanciare lavoro e vita familiare.

Il peso della maternità e il congedo parentale

La maternità continua a rappresentare un ostacolo significativo per le donne nel mondo del lavoro. Nel 2023, le donne hanno utilizzato 14,4 milioni di giornate di congedo parentale, contro solo 2,1 milioni di giornate utilizzate dagli uomini. Questo squilibrio è aggravato dalla carenza di servizi adeguati per la prima infanzia, rendendo difficile per molte madri conciliare lavoro e famiglia. È fondamentale che le politiche pubbliche affrontino queste problematiche per promuovere una maggiore equità.

Le disuguaglianze nel sistema pensionistico

Le disparità di genere non si limitano al mercato del lavoro, ma si estendono anche al sistema pensionistico. Sebbene le donne siano più numerose tra i beneficiari di pensioni, gli importi erogati sono significativamente inferiori, con un divario che raggiunge il 44,1% per le pensioni di vecchiaia. Questo riflette le difficoltà accumulate nel corso della carriera, spesso caratterizzata da contratti precari e interruzioni lavorative.

Verso una parità reale

Il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’INPS, Roberto Ghiselli, sottolinea l’importanza di un intervento su più fronti per affrontare la discriminazione di genere. È essenziale che le istituzioni, le politiche e le associazioni collaborino per superare le attuali disuguaglianze e creare un contesto di parità reale. Solo così sarà possibile garantire alle donne l’accesso a tutte le dimensioni della vita economica e sociale del Paese.

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