Disney è in crisi: taglia il Cinema e lancia la sua Web Tv

9Colonne) -Lunedì 11 maggio (citare la fonte). Per risanare il bilancio in rosso, la più grande fabbrica di intrattenimento infantile approda su internet.

Disney stavolta adotta una vera strategia per il Web: la delusione per i mancati introiti di parecchi suoi film è cocente e per lenirla incorpora la più promettente televisione della rete. Finora ha venduto i suoi lavori su I tunes, ma per il futuro i dirigenti pensano ad un canale specifico in cui mostrare a pagamento film in modalità streaming.

Il progetto è stato annunciato dall'amministratore delegato, Bob Iger. In attesa di riempire di contenuti il nuovo servizio on line, la società ha preso possesso del contenitore. Il nuovo avamposto su Web della mitica società fondata nel lontano 1923 da Walter Elias Disney e da suo fratello Roy Oliver è Hulu.com, il più grande servizio di video su Web dopo Youtube.

Disney ha acquisito circa il 30% di azioni della piattaforma creata nel 2007 da NBC Universal e News Corp, con un investimento iniziale di 100 milioni di dollari. In questo ambiente diffonderà per ora gli episodi completi dei suoi serial e show televisivi mandati in onda sul suo network televisivo, ABC, da "Lost," a "Grey's Anatomy" a "Desperate Housewives".

Il nuovo corso è dettato dalla crisi della distribuzione tradizionale dei film nelle sale e nelle case.

Lungometraggi e Dvd non rendono più come prima.

L'azienda ha registrato nell'ultimo trimestre un calo dell'utile operativo del 97%. Secondo il presidente Bob Iger, la colpa è dei flop di una serie di film usciti in dvd e al cinema nel secondo trimestre, da "Bolt" a "Beverly Hills Chihuahua". Le entrate sono diminuite in tutto del 21% : alla società mancano 225 milioni di dollari nell'home entertainment, 50 milioni di dollari nel circuito cinema e 34 milioni di dollari nella distribuzione musicale.

Le proiezioni per il futuro sono ancora più nere.

Il direttore finanziario Tom Staggs prevede che la distribuzione televisiva e nell'home video saranno in caduta libera anche nei prossimi mesi. Come se non bastasse, il disagio coinvolge anche Disneyland. La divisioni "parchi e centri vacanze" della Casa americana perde oltre il 50 per cento, passando dai 339 milioni di dollari dello scorso anno agli attuali 171 milioni.

A fronte di uno scenario così cupo, ai dirigenti della società non rimane che ridurre le produzioni cinematografiche e puntare sulla diffusione on line.

"Per ora- afferma Iger- non abbiamo piani specifici, ed è possibile che continueremo a ridurre la produzione totale dello studio".

Il servizio in abbonamento fa parte della nuova strategia di impresa: "Stiamo cercando di integrare – chiarisce il presidente- il modo in cui realizziamo profitti e raggiungiamo i consumatori e il tipo di prodotto che rendiamo disponibile".

Un episodio curioso, venuto alla luce proprio su Internet, è diventato l'emblema della crisi della Disney. Un ragazzo finlandese ha lanciato su Youtube un montaggio video che svela una pratica imbarazzante dei disegnatori della casa americana: la tendenza a riciclare le scene dei cartoon. Nel filmato di Wetr Ox, questo il nickname dell'utente finnico, si notano decine di animazioni, ripetute con poche varianti, in Robin Hood, gli Aristogatti, Biancaneve e i sette nani, Il libro della giungla, Lilly e il vagabondo. Per molti osservatori, anche questo singolare inganno alla buona fede del pubblico è imposto dall'esigenza di risparmiare in questo momenti bui.

Il piano anti-crisi della Disney di fatto rafforza Hulu.com e lo rende più competitivo nei confronti dei princiapali servizi di condivisione di video on line. Apple, proprietaria di I Tunes, e Amazon, perdono l'oligopolio nella vendita e nel noleggio di film e serie TV attraverso il Web.

Il punto di forza di Hulu è la gratuità di una parte del suo palinsesto, che diventa un attrattiva per il resto della sua offerta. Una scelta obbligata del colosso californiano dei media e dello spettacolo potrebbe dunque rivoluzionare lo scenario delle televisioni on line.

Il principale competitor, YouTube, ha già risposto stipulando alleanze con le principali major di Hollywood per creare un canale di lungometraggi. La gara è appena iniziata.

Scritto da Style24.it Unit

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