Dimissioni Papa: Benedetto XVI visto da Moretti in Habemus papam

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Il Papa e Nanni Moretti, uniti ancora una volta dal destino

La notizia di questi giorni è senza ombra di dubbio quella delle dimissioni del Santo Padre dall’incarico di guida spirituale della Chiesa, arrivata persino in conferenza stampa a Sanremo.

Una notizia che ha sconvolto il mondo intero e in particolar modo tutti i fedeli cattolici che si sono stretti attorno a un Papa che, per la prima volta nella storia moderna, abdica dal proprio ruolo adducendo come motivazione una mancanza di forze che gli renderebbe impossibile adempiere ai propri doveri pastorali in maniera adeguata.

Il web si è ovviamente scatenato con una serie di illazioni che vanno dal complottismo più sfrenato (mossa politica-elettorale, influenza massonica, esoterismo) passando per le ipotesi su una prossimo decesso di Ratzinger (smentite dal suo staff), fino alle più semplici boutade ironiche (a questo giro poco divertenti, a dire la verità).

In tanti hanno però evidenziato una coincidenza da brividi, ovvero la “previsione” della rinuncia al soglio pontificio messa in scena dal regista Nanni Moretti nel suo ultimo film Habemus papam.

Raggiunto da Curzio Maltese per Repubblica, il cineasta ha ripercorso la propria carriera, fatta di analoghe intuizioni, lasciando intendere però che questa anticipazione è stata la più forte e sorprendente: “Al cinema ogni tanto capita di anticipare la realtà. Palombella rossa era uscito due mesi prima del crollo del muro di Berlino.

Ne Il Caimano si sentono discorsi sui giudici fatti anni dopo da Berlusconi, quasi alla lettera. Ma stamattina comunque ero sbalordito“.

E, interrogato sul prossimo Conclave che dovrà decidere l’identità del prossimo Papa, Moretti ha ricordato come il suo film dipingesse in modo ben poco complottista le dinamiche psicologiche di questi uomini che si trovano dinanzi alla possibilità di una responsabilità più grande di loro:

Molti si aspettavano che raccontassi le auto-candidature, i complotti, gli intrighi per occupare il trono pontificio.

Non so cosa accada nella realtà di un Conclave, ma io non volevo replicare per l’ennesima volta scene e atmosfere viste in tanti film e fiction televisive. Volevo raccontare i miei cardinali, pieni di smarrimento, umanità, paura“.

Foto: Getty Images