Un condannato a morte poco prima di essere giustiziato è protagonista di un reality seguito da 40 milioni di cinesi.
Per il pubblico è disumano, ma lo guarda comunque. Mettetevi alla prova: se lo trovate immorale, non cliccate il link qui giù…
“Dead Man Talking” è un agghiacciante reality cinese che ha per protagonista un condannato a morte pochi minuti prima di essere giustiziato.
Il clou del programma è l’intervista al povero predestinato al trapasso poco prima di entrare nella camera della morte.
Una ghigliottina, in fondo, come quella di Carlo Conti, solo che questa è vera!
Il titolo parafrasa “Dead Man Walking” ,film del 1995 con Susan Sarandon e Sean Penn.
Secondo le autorità cinesi, che devono pur inventarsi qualcosa per reprimere i reati in una nazione che ha il doppio degli abitanti dell’intera Europa, “è un format educativo perché invita a non delinquere”.
Un programma così disumano è visto ogni sabato da 40 milioni di persone.
Perchè lo seguono?
Anch’io ero tentato dal moralismo, dall’impulso a condannare i “guardoni” dell’atto più bestiale, incivile ed arrogante dell’essere umano, togliere la vita ad un altro Uomo.
Poi ,però, l’ho cercato e l’ho guardato su internet.
Il link per dargli un’occhiata è il seguente, porta esattamente ad un documentario polacco che offre le sequenze principali del reality.
Prima di tacciare gli altri come morbosi e ipocriti, provate a non cliccarlo!