Covid, Mattarella ha ricevuto la terza dose di vaccino allo Spallanzani

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Avendo superato i 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale e rientrando nella categoria già oggetto di dose booster, Sergio Mattarella ha ricevuto la terza dose di vaccino anti-Covid.

“Sto bene e l’ho fatto perché è un dovere nazionale”, ha commentato.

Terza dose a Mattarella

Da una settimana il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto la terza dose di vaccino anti-Covid. La scorsa settimana, come reso noto dall’ufficio stampa del Quirinale, il presidente si è recato allo Spallanzani di Roma, dove ha ricevuto la nuova somministrazione.

Mentre in Italia si ribadisce la necessità di accelerare ulteriormente la campagna vaccinale, in particolare intensificando il ritmo di chi può già ricevere la terza dose, Mattarella non ha tardato a rispondere al richiamo degli esperti.

Terza dose a Mattarella: le precedenti somministrazioni

Il Capo dello Stato si era già recato all’ospedale della Capitale per ricevere le prime due dosi di vaccino.

In occasione della prima somministrazione, lo scorso 9 marzo, erano diventati virali gli scatti di Mattarella mentre attendeva pazientemente il suo turno, come qualsiasi cittadino. La seconda somministrazione è stata il 31 marzo. Il presidente aveva ricevuto il vaccino Moderna.

Terza dose a Mattarella: l’importanza del vaccino

Sergio Matterella ha sempre sensibilizzato sull’importanza del vaccino. Commentando gli episodi di violenza da parte di alcuni manifestanti che si oppongono alla campagna vaccinale di massa, il presidente della Repubblica aveva dichiarato: “Non si invochi la libertà per sottrarsi alla vaccinazione perché quell’invocazione” significa “mettere al rischio la salute altrui”.

Per Mattarella il vaccino è un “dovere civico e morale”. Inoltre, in occasione dell’anno accademico dell’Università di Pavia, aveva definito il vaccino “lo strumento che in grande velocità la comunità scientifica ci ha consegnato per sconfiggere il virus e sta consentendo di superarne le conseguenze non solo di salute, ma anche economiche e sociali”.