Cosa succede alla mente di una vittima di violenza

Per dare valore alle emozioni provate da una vittima di violenza è necessario riconoscere l'impatto mentale sulla mente della persona, che si trova sopraffatta.

Ve lo siete mai chiesti cosa succede alla mente di una vittima di violenza? Quali sono gli effetti psicologici di un abuso? La salute mentale non è mai messa sullo stesso piano di quella fisica. Viene spontaneo infatti effettuare un controllo alla persona per verificare che non ci siano lesioni, ma non sempre invece si crea un’adeguato percorso con uno psicologo. Il supporto emotivo è invece fondamentale perché il carico da gestire è molto pesante.

Cosa succede alla mente di una vittima di violenza

Le emozioni e gli effetti che possono manifestarsi in una vittima sono diversi a seconda della situazione che si presenta. Una violenza o molestia da parte di uno sconosciuto in un vicolo buio porterà sensazioni differenti rispetto ad un abuso subito a casa.

Inoltre spesso i sentimenti provati sono influenzati anche dallo stigma sociale che troppo spesso capovolge la vittima da passiva ad attiva, come se avesse provocato tale violenza. Sapere cosa prova una vittima in una situazione simile fa cadere qualsiasi scusa possibile e richiede una grande dose di empatia.

Gli effetti psicologici di una violenza subita da estranei

Riprendendo l’esempio sopracitato, immaginiamo uno scenario devastante in cui una ragazza cammina per strada in un vicolo buio e viene afferrata da un uomo che abusa di lei e la lascia li. Il primo pensiero che tocca la vittima è un forte senso di vergogna e umiliazione, provocato dall’impotenza di non potersi difendere.

In seguito è solito nelle vittime attuare un comportamento che eviti e si dissoci dall’accaduto per non rievocare le emozioni provate durante. A ciò si aggiungono un disturbo post traumatico da stress seguito spesso da depressione, attacchi di panico, disturbi del sonno e della sfera sessuale.

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L’effetto sulla mente di chi subisce violenza domestica

Il caso della violenza domestica è forse più complesso. Bisogna considerare che la vittima, oltre a provare i sentimenti precedentemente descritti, è anche emotivamente legata all’aggressore. Se già si trova in una situazione che non lascia spazio alla razionalità, con un sentimento di affetto diventa ancora più difficile essere lucidi.

Inoltre, se già nel caso dell’aggressore estraneo c’è la paura di denunciare, provate ad immaginare con un uomo che condivide lo stesso letto della vittima. La sua mente la porterà infatti a enfatizzare l’estraniamento e anzi, eventualmente a giustificare il fautore per non realizzare la gravità dell’accaduto.

Come prendersi cura di un trauma psicologico

Non è facile, perché è istintivo distaccarsi dall’evento e provare ad estraniarsi per non affrontare le proprie emozioni. Non si può però rimandare troppo il momento, perché il bagaglio diventerà sempre più pesante. Bisogna riuscire quindi a far comunicare la vittima con qualcuno di adatto e con cui si crei un ambiente sicuro.

Il passo più difficile è far recuperare sicurezza e fiducia alla vittima, che si sentirà privata anche di questo dopo una violenza. Esistono gruppi di supporto psicologico ma anche nel nostro piccolo, evitando atteggiamenti quali lo slut shaming o il victim blaming, possiamo portare la società ad una comprensione tale che faccia sentire più accolte e ascoltate le vittime di violenza.

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