Coronavirus, Victoria Cabello in quarantena: “L’ho già vissuta”

Fabrizia Volponi

Fabrizia Volponi nata ad Ascoli Piceno nel 1985. Laureata in "Scienze Storiche" e in "Scienze Religiose", sono da sempre appassionata di lettura e di scrittura. Divoro libri e li recensisco sul mio Blog Libri: medicina per il cuore e per la mente. Lasciatemi in una libreria, possibilmente piccolina e vintage, e sono la donna più contenta del mondo.

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Victoria Cabello sta affrontando la quarantena imposta dal Coronavirus con uno spirito molto diverso rispetto a quello di tante altre persone.

Intervistata da Il Corriere, ha confessato di aver già vissuto, in passato, un lungo periodo di isolamento domiciliare. Il motivo? La malattia di Lyme.

Coronavirus: Victoria Cabello in quarantena

Affrontare la quarantena imposta dal Coronavirus stando in salute è un grande passo avanti: questo è il pensiero di Victoria Cabello. Questo isolamento forzato, infatti, non è il primo periodo che lei trascorre ‘lontana’ dal mondo. Intervistata da Il Corriere, ha raccontato di avere avuto la malattia di Lyme e che la stessa l’ha costretta a chiudersi in casa per oltre un anno.

Victoria ha dichiarato:

“Questa situazione di quarantena l’ho vissuta per un lungo periodo, questa volta però trascorro l’isolamento stando bene, questo è già per me un traguardo. La malattia era stata trasmessa da una zecca, che non arrivava dal mio cane. A livello motorio avevo problemi e anche a livello cognitivo, quel periodo è stato molto complesso. Mi sono dovuta documentare moltissimo su batteri, medicina e nel farlo mi sono anche appassionata”.

La malattia di Lyme interessa da 1 a 70 ogni 20.000 persone e, di conseguenza, è poco conosciuta. Si tratta di una malattia trasmessa da una zecca che, se non curata correttamente, comporta problemi fisici e cognitivi molto seri.

La guarigione di Victoria

Essendo una malattia poco conosciuta, Victoria si è sentita rispondere spesso che il suo malessere era dovuto alla “depressione”. Dopo un anno e mezzo di visite, la Cabello ha trovato il suo ‘medico-salvatore’. Ha raccontato:

“Il problema vero che ho riscontrato è stata una disinformazione da parte della comunità scientifica. Mi sono ritrovata per un anno a sentirmi dire: sei depressa, torna a lavorare e vedrai che ti passa, non è niente, dai prendi degli antidepressivi… Io, conoscendomi molto bene sapevo di non essere depressa, o che se mai era la conseguenza della malattia, non la causa”.

Fortunatamente, la conduttrice ha incontrato qualcuno che ha capito il suo problema e l’ha accompagnata sulla strada della guarigione. Victoria ha concluso:

“Il corpo era arrivato allo stremo, poi ho incontrato un ortopedico e l’ospedale Sacco di Milano, oltre a un medico negli Stati Uniti. Grazie a tutti loro io mi sono curata: non riuscivo più a parlare, ad articolare la parole. Uscivo di casa e non ricordavo se avevo spento gas, chiuso la porta… dovevo scrivermi tutto ero veramente malridotta. Dopo un anno e mezzo di questo calvario, i medici del reparto infettivi del Sacco sono stati i primi a darmi una diagnosi, in particolare Agostino Zambelli: è stato determinante nel provarmi che non ero pazza”.

Per tornare quella di un tempo, la Cabello ha impiegato 3 anni, quindi la quarantena imposta dal Coronavirus non la spaventa per niente.